Nel corso di migliaia di anni la nail art si è evoluta, dall’utilizzo di semplici colori e ingredienti, a prodotti altamente sviluppati pensati e creati da interi team di scienziati cosmetici.
Ma qual è la storia dello smalto?
Alcuni sostengono che l’invenzione dello smalto sia da collocarsi in India, durante l’Età del Bronzo, quando si scoprirono le differenti proprietà e i possibili usi dell’henné.
In passato, proprio come oggi, la cura delle unghie non era un’abitudine prettamente femminile. Nelle antiche civiltà, come ad esempio in Mesopotamia, gli uomini delle classi elevate avevano la consuetudine di dipingersi le unghie come gesto sociale identificativo e per sottolineare la propria casta di appartenenza.
I primi smalti vennero formulati in Cina unendo ingredienti come l’albume d’uovo, la gelatina di pesce, la cera d’api, la gomma arabica e l’allume. Pensati inizialmente solo per i nobili, si diffusero anche tra le persone comuni e nel tempo vennero migliorati, resi più lucidi e brillanti.
Ma è stata la civiltà egizia a esaltare al meglio il rapporto tra scienza e arte cosmetica, dando un nuovo significato alla parola bellezza. Si narra infatti che la regina Nefertiti e la stessa Cleopatra fossero solite colorarsi le unghie di rosso.
È poi nell’Antica Roma che fa la sua comparsa la prima manicure. Le donne patrizie avevano l’abitudine di curare le mani immergendole in oli essenziali e infusi profumati a base di piante e fiori. Ma, come per il trucco, anche la manicure cadde in disuso durante il Medioevo, venendo quindi dimenticata fino al Rinascimento.
Color pastello o fluo, lucido, ristrutturante, rinforzante… È proprio il caso di dirlo, a ognuno il suo! Lo smalto è uno dei prodotti cosmetici più utilizzati in tutto il mondo e tra i più venduti di sempre.
Nella sua forma più semplice e classica, lo smalto è una lacca sintetica, che colora e protegge l’unghia, ed è grazie all’unione di tanti ingredienti, ognuno con il suo compito speciale, che possiamo dire si tratti di una miscela perfetta.
Viene realizzato grazie alla combinazione di polimeri (strutture a catena lunga composte a loro volta da monomeri, singole unità ripetute), pigmenti inorganici e solventi. I polimeri hanno il compito di formare sull’unghia una pellicola, capace di trattenere i pigmenti per ottenere una finitura colorata, lucida e duratura. I solventi, invece, nel momento in cui viene applicato lo smalto, evaporano all’aria lasciando solo il polimero e il pigmento.
La resistenza alla scheggiatura viene ottenuta incorporando piccole quantità di ingredienti speciali, i plastificanti, che aumentano la flessibilità e l’elasticità dei polimeri, rendendoli meno fragili. Unendo invece la resina agli agenti filmogeni si riesce ad ottenere uno smalto saldamente aderente alla superficie dell’unghia.
Tanti altri sono gli ingredienti aggiunti a questa miscela, come gli agenti perlanti, i gelificanti e gli addensanti che permettono ai pigmenti di rimanere in sospensione nella bottiglietta o gli stabilizzatori UV che evitano l’alterazione del colore in caso di esposizione ai raggi solari.
È grazie alle innovazioni intelligenti negli ingredienti e nella tecnologia di formulazione che oggi possiamo avere una varietà di texture inedite.
Ma come scegliere lo smalto giusto tra tutti quelli che troviamo in commercio?
Smalti colorati per essere sempre alla moda e trendy, mat per un risultato più chic e sofisticato… perlati, glitterati, metallizzati, shimmer e frost per un “effetto cristallo”. Ce ne sono veramente per tutti i gusti!
Anche se può sorprendere, il ruolo dello smalto non è puramente estetico: ne esistono infatti di curativi e rafforzanti in grado di correggere le imperfezioni delle unghie facili allo sfaldamento e con macchie e persino un tipo speciale per ammorbidire le cuticole e per facilitarne la rimozione!
Ricordiamo che gli smalti, come tutti i prodotti cosmetici regolarmente immessi sul mercato europeo, rispettano specifiche e rigide disposizioni previste dal Regolamento UE 1223/2009, che ne garantiscono la sicurezza
È proprio il caso di chiederselo: come facevamo prima?
Quando parliamo di smalto semipermanente ci stiamo in realtà riferendo a un gel semipermanente. La differenza con lo smalto classico è da ricercare nella modalità di asciugatura: mentre il primo lo fa all’aria, quello semipermanente, essendo un prodotto fotoindurente, ha bisogno della lampada UV o LED per polimerizzare, avviene cioè una reazione chimica che permette al prodotto di creare una superficie dura e resistente. Tanto da permetterci di andare in vacanza senza pensieri, perché il nostro smalto si manterrà intatto e lucido a lungo! Ma attenzione: perché il nostro smalto duri dalle due alle tre settimane, la reazione di polimerizzazione deve essere svolta a regola d’arte.
E ora che lo smalto non ha più segreti, che colore o stile sceglierete?
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