La chimica è...

Chimica di tutti i giorni

Le fragranze: una storia di emozioni… e di chimica!

21 marzo 2022

Ogni odore è un viaggio. Profumi, fragranze ed essenze hanno da sempre una doppia valenza, che li rende magici: sono familiari e allo stesso tempo misteriosi. Quando ci sfiorano, ci inebriano improvvisamente, spesso risvegliando immagini nitide e indelebili, ma anche lontane, momenti passati che avevamo quasi dimenticato.
Noi avevamo raccontato il profumo dei ricordi di Proust qui!
Un odore, qualunque esso sia, ci parla di noi esprimendo se stesso: stuzzica l’immaginazione e racconta degli uomini e delle donne che lo hanno scelto e degli ingredienti che lo compongono.


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Le fragranze: una storia di emozioni… e di chimica!





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“Di tutti i sensi, l’odorato è quello che mi colpisce di più. Come fanno i nostri nervi a farsi sfumature, interpreti sottili e sublimi, di ciò che non si vede, non si intende, non si scrive con le parole? L’odore è come un’anima, immateriale”. (Marcel Hanoun)

Sapevate che i termini ‘fragranza’ e ‘profumo’ non sono esattamente sinonimi? Per fragranze, infatti, si intendono tutti quei prodotti singoli o composizioni che, una volta usate ad esempio in cosmetici, saponi, detersivi, deodoranti, prodotti industriali, conferiscono a tali sostanze e all’ambiente circostante un odore caratteristico, cui si può attribuire una connotazione positiva o negativa.
Nel lessico comune il termine “profumi” è invece attribuito a quei preparati a base di alcool che possono contenere fra il 10 ed il 30% composti aromatici, di norma usati per la profumazione della persona.
Di norma le fragranze, comunque ed ovunque vengano impiegate, esplicano la loro funzione quando le molecole da esse derivanti vengono a contatto con le papille olfattive situate nel naso degli esseri umani, papille che attraverso il sistema nervoso (nervo trigemino ed i bulbi olfattivi) vengono inviate al cervello ed in particolare all’ipotalamo, dove vengono decodificate per dar luogo a quella sensazione che noi chiamiamo odore e/o profumo.

Un universo di note…

La formula di una fragranza è costituita da sostanze volatili, che danno la cosiddetta “nota di testa”, ovvero quel che si percepisce al primo impatto; vi è poi il cosiddetto “corpo” costituito dal tutte quelle materie prime semplici o complesse che caratterizzano e giustificano il nome e l’uso di una fragranza; infine vi sono le cosiddette “note di fondo” che sono per lo più costituite da sostanze poco volatili che hanno la funzione di fissare la fragranza ovvero di prolungare la sua permanenza quando applicate. Una fragranza può essere collegata a note balsamiche, agrumate, floreali, erbacee, muschiate, mentre quando si cerca di imitare la natura attraverso note floreali, le più comuni sono le note di acacia, rosa, violetta, mughetto, geranio, gardenia, giacinto, iris, gelsomino, lavanda, mimosa, magnolia, fiori d’arancio, patchouli, seguite poi da note non facilmente identificabili data la loro complessità e variabilità come note orientali tipo sandalo e le note maschili tipo vetiver, ambra e muschio.

...con una storia millenaria

La storia delle fragranze e del loro impiego è strettamente legata alla stessa storia dell’umanità.
Già al tempo dei Babilonesi nei giardini si coltivavano spezie ed erbe odorose per produrre olii, alimenti e farmaci. Anche gli antichi Egizi usavano fragranze nella mummificazione, dove sembra rivestissero un ruolo fondamentale e nell’Antica Roma oli e fragranze diventarono elementi indispensabili alla convivenza sociale delle classi più agiate.
Molti avvenimenti storici sono direttamente legati all’impiego di fragranze, alle materie prime per produrle e al loro uso; basti ricordare Marco Polo ed i suoi viaggi in Cina e le guerre fra inglesi, olandesi, portoghesi per controllare i territori di produzione e le vie di importazione di molte spezie e materie profumate essenziali per la produzione di fragranze.
Dopo gli anni cupi del Medioevo, nel Rinascimento l’arte della profumeria conobbe una nuova, fortunata stagione. Alla corte di Francia, dove l’igiene scarseggiava, si faceva largo impiego di fragranze per attenuare e coprire i cattivi odori: In una corte dove l’esibizione, l’esteriorità e lo sfarzo erano elementi indispensabili per affermare il proprio rango, il profumo, vero e proprio status symbol, sopperiva anche alla mancanza di igiene.

La rivoluzione chimica

Fu la nascita della chimica moderna a rivoluzionare la produzione di profumi e fragranze. In passato si usavano materie prime naturali derivanti per la maggior parte dal regno vegetale (almeno 2000), pochi prodotti di origine animale (per lo più usati come fissatori per prolungare la permanenza della fragranza) finché, approfittando dei progressi della chimica analitica e di sintesi, non vennero riprodotte in grande quantità molecole che imitano il profumo tipico di fiori, foglie, bacche etc. Dal riprodurre in laboratorio fragranze tipiche di alcuni fiori si è passati alla produzione di fragranze specifiche che simulano situazioni reali come un aroma di bosco, di mare, di campi fioriti e così via.
La produzione di fragranze si è poi notevolmente evoluta, arrivando a riprodurre sostanze finalizzate a coadiuvare l’ottenimento di un generale stato di benessere.

La Scienza che preserva la Natura

La natura produce molecole odorose sempre nuove e da scoprire; la scienza permette di riprodurre gli odori della natura fissandone le caratteristiche e preservando le specie rare o a rischio di estinzione.
Il musk, il comune “muschio bianco” dal caratteristico odore talcato e dolce del bucato appena fatto, è un esempio eloquente di quanto sia importante poter riprodurre sinteticamente alcuni odori per preservare l’ecosistema.
Prima dell’avvento della chimica di sintesi, il musk veniva ricavato dall’estrazione di una ghiandola di un cervo muschiato dell’Himalaya, che emetteva queste note olfattive durante la stagione degli amori per attrarre le femmine. Essendo un animale molto raro e in via d’estinzione, fu fondamentale, alla fine dell’Ottocento, realizzare la prima sintesi delle molecole del musk, poi evolutasi fino ottenere un profumo sempre più delicato, riconoscibile e caratteristico.

Profumati e sicuri

Oggi il ventaglio di molecole sintetiche è amplissimo e permette la creazione di odori sempre più adeguati ai diversi impieghi in totale sicurezza, grazie a rigide disposizioni di legge, le norme IFRA, mirate a garantire la sicurezza dei consumatori, dell’ambiente e dei prodotti fabbricati.

Per saperne di più scopri il sito di accademiadelprofumo.it