Ad esempio, saltare i pasti: un metodo che, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, non solo non funziona, ma non fa nemmeno bene alla salute.
Si crede che privando l’organismo di calorie e nutrienti durante la giornata si avrà una riduzione della massa grassa. In realtà accade l’opposto: il corpo, privato di cibo, va in allerta e rallenta il dimagrimento. Quando si salta un pasto avviene un fisiologico calo di zuccheri nel sangue, con due conseguenze importanti: in primo luogo, il cervello è spinto a desiderare cibo, con un senso irrefrenabile di fame e, soprattutto, aumenta il desiderio di carboidrati, per mantenere gli zuccheri a valori normali.
Perciò, dopo aver saltato un pasto, non solo si arriva più affamati a quello successivo, ma si ha la tendenza ad abbuffarsi di ‘cibo spazzatura’. L’abitudine prolungata a saltare la colazione, il pranzo o la cena, nel tempo, fa perdere massa magra, e aumentare massa grassa, determinando anche un rallentamento del metabolismo.
Mangiare, invece, cibi nutrienti durante tutto il giorno, in porzioni più piccole, stabilizza i livelli di zucchero nel sangue e porta a seguire una dieta più sana e favorevole alla perdita di peso.
Quindi, meglio nutrirsi con 5-6 piccoli pasti durante la giornata, scegliendo tra cibi con calorie e grassi limitati, ma con buone quantità di proteine ed elementi nutritivi vitali.
Organizzare un piano alimentare facile da seguire, con consumo di alimenti ogni 3-4 ore, può rivelarsi molto utile per la salute e anche per il controllo del peso.
A dieta meglio lo zucchero o l’aspartame?
Attenzione anche alla dieta 7 chili in 7 giorni!
Per saperne di più visita il sito dell’Istituto Superiore di Sanità