Forse non sai

Chimica e società

Fertilizzanti chimici per un’agricoltura florida e sostenibile

9 maggio 2022

Tutte le piante hanno bisogno di assumere dal terreno su cui sono coltivate le sostanze necessarie al loro sviluppo: ognuna di esse per quantità diverse, ma tutte chiedono al suolo sostegno e nutrimento.
Raccogli oggi, raccogli domani… il terreno verrebbe sempre più impoverito, fino a diventare nel giro di qualche anno completamente sterile.


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Fertilizzanti chimici per un’agricoltura florida e sostenibile





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La soluzione della chimica

Al giorno d’oggi è importante produrre bene e tanto, qualità al pari della quantità. I numeri parlano chiaro: se nel 1960 un ettaro di terra nutriva due persone, nel 2025 un ettaro di terra dovrà nutrirne cinque.
Per questo motivo è necessario reintegrare la fertilità delle terre, incrementando la produttività dei campi. La soluzione, ancora una volta, ce la propone la chimica! Come? Con i fertilizzanti!
Pensate che, fornendo il giusto mix di nutrienti principali, tra cui azoto, fosforo e potassio, in combinazione con i mesoelementi e microelementi, si aumenta del 75% la produzione agricola, mantenendo intatti molti habitat naturali, riducendo le emissioni e preservando la biodiversità.

La storia dei fertilizzanti inizia 200 anni fa

Fino alla metà dell’800 la fertilizzazione dei terreni si basava sullo spandimento di letame e altre sostanze organiche: una pratica millenaria che si rivelò insufficiente con la crescita demografica di quegli anni.
Nel 1850 Camillo Benso Conte di Cavour, in veste di Ministro dell’Agricoltura e del Commercio, viaggiò tra Francia, Belgio e Inghilterra e anche oltre oceano per conoscere diverse pratiche agricole. In una delle sue visite in Sudamerica scoprì che il guano poteva essere efficacemente utilizzato come fertilizzante. Era in effetti un potente concime organico, composto da ossalato e urato d’ammonio, fosfati e alcuni sali minerali e impurità.
Cavour ne constatò l’efficacia e ne promosse l’importazione: la storia moderna dei fertilizzati ebbe inizio così. Ne avevamo parlato qui!
Qualche anno dopo, la svolta, con l’invenzione destinata a cambiare le prospettive dell’Umanità: nel 1910 Fritz Haber e Carl Bosch sintetizzarono l’ammoniaca attraverso il famoso “Processo Haber – Bosch”.
I due chimici tedeschi capirono come usare l’azoto atmosferico per ottenere ammoniaca; grazie a questa straordinaria scoperta i raccolti iniziarono ad essere copiosi e redditizi e si poté mettere la parola fine alle carestie e al dilagare di malattie legate alla carenza di cibo.
Oggi i fertilizzanti contribuiscono a rendere l’agricoltura sostenibile e al passo con le richieste di una popolazione mondiale sempre in crescita, garantendo il sostentamento per l’essere umano, preservando il terreno e tutelando l’ambiente e le biodiversità.

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