La chimica è...

Che storia

Stephanie Kwolek: da bambina sognante a chimica rivoluzionaria

12 maggio 2022

Quand’era piccola Stephanie Kwolek giocava con stoffe e tessuti. Mentre creava i vestiti per le sue bambole, sognava di diventare una stilista. Al liceo pensava a quanto sarebbe stato bello fare il medico e salvare vite umane. Da grande, Stephanie è diventata una chimica di fama internazionale, grazie alla sua grande invenzione: una fibra sintetica molto resistente che ancora oggi viene utilizzata nella moda, per realizzare giubbotti antiproiettile e addirittura nel cinema – come il costume del Batman di Christopher Nolan!
Non sarà diventata stilista o medico, ma in un certo senso è riuscita a realizzare i sogni che aveva da bambina.


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Stephanie Kwolek: da bambina sognante a chimica rivoluzionaria





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Chimica e tessuti: che passione!

Stephanie Louise Kwolek nacque nel 1923 in un sobborgo di Pittsburgh, in Pennsylvania.
Il padre, nonostante la morte prematura, lasciò un segno indelebile nella vita della piccola Stephanie. Era un appassionato naturalista e nelle lunghe passeggiate tra i boschi, trasmise alla figlia la passione per la scienza. La madre, sarta, confezionava abiti per bambini e insegnò alla primogenita a cucire. Crescendo, Kwolek decise di diventare medico, ma le modeste finanze della famiglia non le consentirono di frequentare la scuola di medicina. Si iscrisse così al corso di chimica del Margaret Morrison Carnegie College di Pittsburgh, dove si laureò nel 1946 a pieni voti.
Epoche diverse ma destino molto simile a quello di Marguerite Perey!
Kwolek iniziò a lavorare in un’importante azienda chimica americana con l’idea di rimanere solo il tempo necessario per mettere da parte i soldi per pagarsi la scuola di medicina, ma alla fine il lavoro di ricerca le piacque così tanto che decise di restare. Sarà una delle prime donne della storia a operare nel settore della chimica industriale.
Poi, nel 1964, la scoperta. Un giorno. il gruppo di ricerca condotto da Kwolek stava lavorando su una fibra da utilizzare negli pneumatici: doveva essere leggera ed elastica. Analizzando due monomeri – molecole semplici in grado di combinarsi tra loro – vide che producevano una fibra dalle caratteristiche particolari: era un polimero incredibilmente resistente. Il suo uso fu molto diffuso gli anni seguenti e ancora oggi è insostituibile in alcuni settori.
Pensate che, considerando la stessa quantità in peso, questa fibra sintetica para-aramidica è cinque volte più robusta dell’acciaio!
Oggi viene impiegata nella realizzazione di prodotti molto diversi tra loro, tra cui guanti da lavoro, caschi militari, componenti per aerei e imbarcazioni, giubbotti antiproiettile e attrezzature per sport estremi.

Una scienziata da ricordare

Nel corso della sua brillante carriera ottenne oltre venti brevetti e altrettanti riconoscimenti: fu la prima donna a ricevere la Lavoisier Medal for Technical Achievement e la quarta ad essere inserita nella National Inventors Hall of Fame.
Nel 1996 l’allora presidente USA Bill Clinton le consegnò la National Medal of Technology and Innovation e nel 1997 ricevette la Medaglia Perkin dalla Society of Chemical Industry.
Nel 2003 è stata aggiunta alla National Women’s Hall of Fame.
Spese gli ultimi anni della sua vita dedicandosi alla divulgazione, soprattutto per incoraggiare le giovani donne a intraprendere una carriera nel campo scientifico.

 

“Forse sarà necessaria un’altra generazione prima che si raggiunga la piena uguaglianza tra uomini e donne, ma più saranno le donne interessate alla scienza, più il processo sarà veloce”.

 

Parola di Kwolek.