Di agrofarmaci ne esistono diversi tipi e molti di questi possono essere ugualmente utilizzati nell’agricoltura integrata (spesso chiamata “tradizionale”) come in quella biologica. Anche quest’ultima, dunque, non fa a meno della chimica e l’esistenza dell’agricoltura biologica non è la riprova che la chimica non serva, anzi! Dimostra, ancora una volta, quanto sia irrinunciabile fare ricorso a strumenti di difesa per le produzioni agricole, come mostra la costante crescita nel numero di agrofarmaci consentiti nell’agricoltura bio. Secondo il report dell’Osservatorio di Agrofarma, l’Associazione che rappresenta le imprese produttrici di agrofarmaci, le vendite di questi prodotti sono aumentate di oltre il 100% negli ultimi dieci anni e continueranno a salire.
Gli agrofarmaci sono fondamentali in agricoltura poiché proteggono le piante da malattie, insetti, funghi e piante infestanti (le cosiddette malerbe). Sono, in poche parole, le medicine delle piante! Spesso vengono giudicati superflui, ma basterebbe pensare ai tanti problemi che gli agricoltori dovevano affrontare un tempo per ottenere buoni raccolti senza poter utilizzare questi prodotti, per capire quanto siano indispensabili.
Pensiamo, ad esempio, alle celebri mondine, ovvero le donne che lavoravano nelle risaie del Nord Italia tra l’Ottocento e il Novecento. Queste lavoratrici passavano intere giornate con l’acqua alle ginocchia e la schiena china per estirpare le malerbe che ostacolavano la crescita delle piante. Si trattava di un lavoro lungo, faticoso e svolto in pessime condizioni che non era comunque sufficiente a garantire un sicuro raccolto, come dimostrato dalle numerose malattie dovute alla malnutrizione diffuse nell’Italia di quegli anni. Il miglioramento delle condizioni di lavoro degli agricoltori e della salute dei consumatori è avvenuto solo nella seconda metà del XX secolo proprio grazie alle innovazioni scientifiche.
Oggi, le preoccupazioni circa i possibili rischi sono fuori luogo: la normativa in materia e i controlli per farla rispettare sono molto stringenti e rappresentano una priorità per il settore agricolo, soprattutto in Italia. Ciò rende gli agrofarmaci del tutto sicuri.
Si tratta di prodotti essenziali per la sopravvivenza delle coltivazioni e, di conseguenza, per la sicurezza del cibo che consumiamo. Il corretto ricorso agli agrofarmaci garantisce salubrità e abbondanza di frutta e verdura, indispensabili per una dieta sana, a una popolazione sempre più vasta e a prezzi abbordabili. Senza l’uso degli agrofarmaci le nostre colture, comprese quelle coltivate secondo metodo biologico, sarebbero costantemente esposte agli attacchi di parassiti e altre avversità.
Siamo spesso tentati di pensare all’agricoltura nella sua dimensione bucolica e antica: per fortuna però oggi l’agricoltura è un settore ad alto contenuto tecnologico e scientifico che ha bisogno di una costante innovazione per rispondere alla crescente domanda di prodotti alimentari. Lo sviluppo di nuove tecniche e strumenti è prioritario per salvaguardare la produttività e, al contempo, tutelare l’ambiente. Per questo motivo il settore degli agrofarmaci investe molti fondi e forze in ricerca e sviluppo.
Sia l’agricoltura integrata sia quella biologica hanno come obiettivo la sostenibilità e per raggiungerlo è fondamentale usare correttamente gli strumenti a disposizione, rispettare le regole e sviluppare agrofarmaci sempre più efficaci e meno impattanti.
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