La chimica è...

Che storia

Ernest Solvay, il mecenate della scienza

3 marzo 2022

La parola ‘mecenate’ ci fa pensare a sovrani, papi o facoltosi committenti che hanno ispirato le opere di pittori, scultori, letterati. Sapevate che ci sono stati eminenti mecenati anche nel campo della scienza?
Oggi vi raccontiamo la storia di Ernst Solvay, vero e proprio patrono della ricerca scientifica del suo tempo.
Industriale, filantropo, cittadino impegnato e appassionato di alpinismo, il suo sogno visionario di rendere le scienze una vera e propria istituzione nella società dell’epoca lo rende una figura del tutto eccezionale, ancora oggi.


7 min






La chimica è...

Che storia

Ernest Solvay, il mecenate della scienza

3 marzo 2022


La parola ‘mecenate’ ci fa pensare a sovrani, papi o facoltosi committenti che hanno ispirato le opere di pittori, scultori, letterati. Sapevate che ci sono stati eminenti mecenati anche nel campo della scienza?
Oggi vi raccontiamo la storia di Ernst Solvay, vero e proprio patrono della ricerca scientifica del suo tempo.
Industriale, filantropo, cittadino impegnato e appassionato di alpinismo, il suo sogno visionario di rendere le scienze una vera e propria istituzione nella società dell’epoca lo rende una figura del tutto eccezionale, ancora oggi.


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Le origini

Nato a Rebecq, una cittadina nella periferia di Bruxelles, nel 1838, molto presto si appassionò alla chimica e la fisica.
Costretto ad abbandonare gli studi in medicina a causa della salute cagionevole, il giovane Ernest decise di seguire le sue passioni da autodidatta riuscendo così, nel corso di tutta la sua carriera, a osservare le cose da nuove e originali angolazioni, con una visione innovativa e dirompente rispetto agli schemi tradizionali.
“Un uomo di scienza che non ho avuto la fortuna di essere: non ho ricevuto una formazione classica e i problemi dell’azienda hanno assorbito tutto il mio tempo, ma è vero che non ho cessato di perseguire un obiettivo scientifico, perché amo la scienza e mi aspetto da essa il progresso dell’umanità”
Discorso di Ernest Solvay, 1893

La gioventù

A 21 anni andò a lavorare nella fabbrica di gas dello zio Florimond, che gli affidò il compito di individuare metodi sempre più efficienti per trattare l’ammoniaca in soluzione acquosa.
Gli bastò un anno per scoprire che, facendo reagire una soluzione con ammoniaca e anidride carbonica, si otteneva facilmente il bicarbonato di sodio, da cui ricavare la soda.
Fu così che Ernest, appena maggiorenne, rivoluzionò l’industria chimica e molte altre filiere, date le svariate applicazioni del bicarbonato, dall’industria del sapone fino a quella del vetro.
Brevettò il metodo di produzione, che da allora prende il suo nome. Poco dopo fondò la Solvay & Cie insieme al fratello Alfred, con cui condivise un eccezionale successo industriale

Un contributo internazionale

Solvay “patrono delle scienze”, come amava definirsi, al pari dei grandi mecenati del Rinascimento amava circondarsi di personaggi di spicco del panorama scientifico dell’epoca, tra cui professori, chimici e intellettuali che lavoravano nel suo laboratorio personale e condividevano i suoi stessi valori.
Grazie a queste collaborazioni comprese l’importanza di attribuire il carattere di istituzione alle scienze a livello nazionale ed internazionale. Così, nel 1895, commissionò al famoso medico Paul Heger lo sviluppo dell’Istituto di Fisiologia. L’ingegnere Emile Waxweiler fu il grande organizzatore del Solvay Institute of Sociology (1902) e della Solvay Business School (1903). Questi tre istituti, situati nel cuore della “citè scientifique” nel Parc Lopord di Bruxelles, vennero successivamente annessi all’Università della città: diventò culla di molte opere pionieristiche e centro culturale di grande importanza in tutta Europa!
Il grande interesse nella promozione della fisica e della chimica era chiaro agli occhi dei suoi colleghi: nel 1911 il fisico tedesco Walther Nernst gli propose di organizzare un incontro, a Bruxelles, della “crème” dei fisici europei. Fu questo il primo Congresso Solvay, che permise la nascita e lo sviluppo della fisica quantistica negli anni Venti del Novecento. Ne seguiranno molti altri nel corso del Novecento, a cui parteciparono personaggi come Albert Einstein, Marie Curie, Erwin Schrödinger e Max Plank!





Il futuro

Convegni simili furono poi organizzati anche per la chimica, con la partecipazione di istituzioni, per garantire continuità e sostenere la ricerca attraverso la concessione di borse di studio.
La comunità scientifica deve moltissimo a Ernest Solvay e alla sua visione innovativa, grazie alla quale le migliori menti dell’epoca, anche interagendo tra loro, raggiunsero risultati straordinari e determinanti per il nostro progresso.