Il modello a cui ispirarsi è quello dell’economia circolare che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e dei prodotti. In questo modo si estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo. Una volta che il prodotto ha terminato la sua funzione, i materiali di cui è composto vengono reintrodotti nel ciclo economico, per essere riutilizzati all’interno del ciclo produttivo generando ulteriore valore.
Seguendo questo modello, è possibile ridurre gli sprechi di risorse e i rifiuti!
Sono stati sviluppati processi che utilizzano risorse rinnovabili come la bionafta o il biogas, derivate da rifiuti organici o oli vegetali, per sostituire parzialmente o integralmente le risorse fossili necessarie a produrre prodotti chimici. La materia prima rinnovabile viene immessa negli impianti all’inizio del processo produttivo: la bionafta nello steam cracker e il biogas nell’impianto di syngas. La formulazione e la qualità dei corrispondenti prodotti finali rimangono invariate.
L’economia circolare sostituisce il concetto di rifiuto con quello di risorsa, riduce la dipendenza dalle risorse naturali, le emissioni di gas serra e, allo stesso tempo, mantiene invariate la qualità e le proprietà dei prodotti. Conseguentemente, i prodotti finiti possono essere lavorati esattamente come quelli prodotti in modo “convenzionale”. Per questo motivo non è necessario adattare formulazioni, impianti o processi, contribuendo ad un risparmio anche in termini economici. Un progetto che ha come obiettivo quello di limitare il più possibile la perdita di risorse, con benefici per noi e per la Terra.
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