La chimica è...

Che storia

Gertrude Belle Elion, scienziata rivoluzionaria

25 agosto 2022

Sono tante le donne che hanno segnato in modo indelebile le tappe dell’evoluzione della scienza: dalla famosissima Marie Curie, alla schiva e silenziosa Lise Meitner passando per Rosalind Franklin e tante, tante altre.
Oggi vogliamo raccontare la storia di Gertrude Belle Elion. Biochimica e farmacologa americana che, grazie alla sua caparbietà e dedizione allo studio, ha rivoluzionato la ricerca farmacologica:
“Non lasciate che gli altri vi scoraggino o vi dicano che non potete farlo. Ai miei tempi mi era stato detto che le donne non dovessero interessarsi alla chimica, ma io non ne vedevo il motivo”.


8 min






La chimica è...

Gertrude Belle Elion, scienziata rivoluzionaria





8 min
A
A
In nome del nonno

Elion, nata a New York nel 1918 in una famiglia di immigrati – il padre era un dentista lituano e la madre sarta russa – dimostrò fin da piccola uno spiccato interesse per le materie scientifiche. Dopo la morte del suo amato nonno, malato di cancro, decise che avrebbe dedicato la sua vita alla ricerca scientifica.
Brillante, curiosa e intraprendente, l’appena ventenne Gertrude conseguì la prima laurea in chimica con la lode a soli 19 anni e, per aiutare la famiglia duramente colpita dalla crisi del ’29, cominciò a lavorare come assistente in un laboratorio di chimica. Così facendo proseguì i suoi studi e si specializzò in chimica organica, unica donna del suo corso.
Per combattere nella Seconda Guerra Mondiale molti uomini dovettero lasciare la propria professione e si crearono così le condizioni per dare una chance alle donne all’interno delle imprese. Per Elion il 1944 fu l’anno della svolta: venne assunta come assistente del chimico George H. Hitchings in un’importante azienda farmaceutica. Per i successivi quarant’anni lavorò proficuamente al suo fianco e insieme svilupparono un metodo di ricerca innovativo, che portò un radicale cambiamento nell’approccio farmacologico.

Un nuovo metodo di ricerca

Si tratta di un modus operandi che ha letteralmente rivoluzionato la medicina e la ricerca. Prima di allora, per testare l’efficacia e la sicurezza dei farmaci, si prevedeva una serie di tentativi ed errori, che indirizzava poi gli studiosi verso la strada più giusta da percorrere, escludendo una serie di molecole inefficaci solo dopo averle provate.
Questo metodo di sperimentazione si concentrava sulle differenze biochimiche tra le cellule umane sane e quelle tumorali, ma anche virali e batteriche. Con l’obiettivo di salvaguardare le cellule sane, formularono dei farmaci capaci di inibire o di uccidere, in maniera selettiva, la proliferazione di cellule malate o di agenti patogeni.
Con questo metodo, riuscirono a ricavare la 6-mercaptopurina, il primo chemioterapico per il trattamento della leucemia infantile. Fu solo l’inizio: di lì a poco i due chimici svilupparono farmaci come l’azatioprina, in grado di prevenire il rigetto nei trapianti, l’aciclovir, utile contro l’Herpes simplex, l’allopurinolo, utilizzato per curare la gotta, il trimetoprim, contro le infezioni batteriche e la pirimetamina, somministrata per combattere la malaria.
Di grande importanza fu lo sviluppo dell’azidotimidina (AZT) a cui si dedicò dopo la pensione: fu il primo medicinale per il trattamento della sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS, Acquired immunodeficiency sindrome) causata dal virus HIV.

I riconoscimenti del suo lavoro

A 65 anni si ritirò ufficialmente, ma continuò le sue consulenze per molti centri di ricerca, come American Association for Cancer Research e l’Organizzazione mondiale della sanità.
Nel 1988 Elion ricevette il premio Nobel per la fisiologia e la medicina, insieme a Hitchings, per le loro scoperte, in ambito farmacologico, di importanti principi attivi.
In tutta la sua carriera Gertrude sviluppò 45 brevetti in medicina, conseguì 23 lauree ad honorem e nel 1991 le venne conferita la National Medal of Science per le sue scoperte.
Una scienziata acuta, analitica e rivoluzionaria, che contribuì a dare un forte impulso alla ricerca scientifica e a combattere alcune malattie che fino ad allora incurabili.