Forse non sai

Chimica e tecnologia

Protezioni per moto, la chimica della sicurezza

11 marzo 2024

Con l’inizio del Motomondiale riemerge l’intramontabile fascino delle due ruote. Grande passione di sportivi e viaggiatori sono da sempre un mezzo amatissimo da molti, ma non privo di qualche rischio.

 

Riflettiamoci: l’automobile ha la stabilità delle quattro ruote, il telaio, le cinture di sicurezza e l’airbag per proteggere gli autisti dagli urti più duri. In sella a una moto queste garanzie molto spesso non ci sono e anche un piccolo errore può essere determinante. Per fortuna a proteggerci, letteralmente dalla testa ai piedi, ci sono vari dispositivi che garantiscono un’adeguata sicurezza. E anche questi sono un regalo della chimica.


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Protezioni per moto, la chimica della sicurezza





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La più importante: il casco

Partiamo dalla protezione indispensabile: il casco. È formato da due strati, una calotta esterna rigida e una interna, elastica. Entrambe sono composte da speciali materiali in grado di assorbire gli urti, attutendo e disperdendo la forza.

 

La calotta esterna può essere costruita con fibre composite o con materie plastiche. Il primo sistema utilizza fibre di vetro alle quali se ne possono aggiungere altre di aramidica o carbonio, amalgamando il tutto tramite l’impiego di resine termoindurenti. Il secondo comporta l’uso di polimeri come il policarbonato e l’ABS (acrilonitrile, butadiene e stirene). Se la calotta esterna ha il compito di distribuire la forza dello scontro, spetta a quella interna assorbire l’intensità dell’urto. Per tale motivo viene costruita con polimeri espansi, in grado di deformarsi a seguito dell’impatto, disperdendo così l’energia di quest’ultimo.

La densità dei materiali della calotta interna può variare in base alla composizione della calotta esterna, così da creare sempre la migliore associazione tra i due strati.

Infine, le visiere. Non sono ovviamente fatte di vetro ma di policarbonato trasparente, in grado di resistere adeguatamente agli urti e alle abrasioni.

Sicurezza con stile: tute e giacche da moto

Tute e giacche in pelle sono da sempre un biglietto da visita per i motociclisti! Non si tratta però di una scelta stilistica o, almeno, non solo. La pelle è largamente utilizzata anche nei moderni abbigliamenti da corsa anche per la sua incredibile resistenza alle abrasioni, che la rende ideale sia per la strada, sia per i circuiti agonistici. Tuttavia, per raggiungere le condizioni idonee al suo utilizzo, la pelle grezza deve subire diverse lavorazioni nelle quali vengono impiegati speciali additivi chimici.

 

La materia prima si ricava, infatti, dagli scarti dell’industria alimentare, apparentemente lontanissimi dall’impiego in abbigliamento. Grazie all’utilizzo di tensioattivi, enzimi e sali basici la chimica ci permette non solo di ripulire la pelle da grasso e sporcizie, rendendola lavorabile, ma le conferisce anche resistenza e durevolezza.
Da non dimenticare è anche la componete estetica: se i vestiti appaiono lucidi o opachi, morbidi o ruvidi e, soprattutto, di diverso colore è sempre grazie agli agenti chimici utilizzati dall’industria conciaria.

 

Attraverso questi processi ciò che era uno scarto destinato a discarica diviene un elegante capo d’abbigliamento e, al contempo, un affidabile dispositivo di sicurezza per i motociclisti.

 

Per quanto la pelle sia il materiale più resistente, non sempre è la soluzione ideale. Per chi preferisce una guida meno sportiva e più confortevole si possono utilizzare, sia per le giacche che per le tute, tessuti sintetici altrettanto affidabili. Questi sono composti prevalentemente da poliammide, poliuretano e politetrafluoroetilene, materiali molto più leggeri, flessibili e traspiranti, al punto da risultare preferibili in diverse situazioni.

Le protezioni aggiuntive

Per i viaggi più lunghi o per le corse più intense non possono mancare le protezioni aggiuntive come guanti, ginocchiere, gomitiere, spallacci e, non meno importante, il paraschiena. Possono essere realizzate in fibre aramidiche, fibre di carbonio o particolari plastiche in grado di garantire al pilota la massima mobilità senza rinunciare alla sicurezza. Altre caratteristiche fondamentali di questi materiali sono la leggerezza e la traspirabilità, che permettono ai motociclisti di indossare le protezioni anche nei mesi più caldi.

 

Ultimamente sta prendendo piede tra i biker l’uso dell’airbag. Questo funziona tramite l’espulsione di CO₂ pressurizzata che, espandendosi nelle apposite sacche di poliammide all’interno dei tessuti, protegge tutte le parti del corpo più sensibili agli urti, disperdendo l’energia cinetica dell’impatto. Gli airbag possono essere indossati come zaini o giacche oppure essere integrati nelle tute complete.

 

Esistono, infine, le scarpe da moto, realizzate in pelle con inserti di rinforzo in titanio, acciaio o alluminio e protette con strati di polimeri impermeabilizzanti.

 

Che si tratti di guidare uno scooter, una moto da viaggio o una sportiva, la chimica rimane quindi un grande alleato dei motociclisti e della loro sicurezza.

 

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Fonti:

Aispec