È grazie alle formulazioni e agli intermedi chimici che possiamo contare su prodotti ad alto valore aggiunto, con grandi prestazioni; essi costituiscono una “infrastruttura tecnologica” che li rende innovativi, difficili da imitare, unici. Il Made in Italy parte proprio da questi ingredienti per creare prodotti d’eccellenza la cui qualità è riconosciuta, apprezzata e ricercata in tutto il mondo.
Il settore della chimica fine e delle specialità è caratterizzato da una forte attività in termini di ricerca e sviluppo, volta a offrire soluzioni innovative e sempre più sostenibili.
Basti pensare a tutti i prodotti nuovi derivati da materiale di scarto che, in un’ottica di economia circolare, vengono utilizzati oggi nelle produzioni industriali. Solo per fare qualche esempio: dalle bucce di agrumi si ricavano gli aromi e dai noccioli d’uva polifenoli per integratori; gli additivi del cuoio permettono di valorizzare uno scarto dell’industria alimentare per farne mobili, giubbotti, cinture e molto altro, in una logica di riciclo… all’infinito!
Senza la chimica e, in particolare, senza la chimica fine e delle specialità ci ritroveremmo indietro di cent’anni, costretti a mille rinunce in termini di progresso, tecnologia, ma anche salute nostra e del nostro pianeta.
Eppure, negli ultimi anni questa “chimica dentro le cose” ha iniziato a essere vista con diffidenza e sospetto. Colpa della chemofobia, cioè la paura irrazionale della chimica che porta le persone a ritenerla pericolosa e dannosa.
Un recente studio condotto a livello europeo e pubblicato dalla rivista Nature Chemistry ha evidenziato come la chemofobia sia talmente diffusa in Europa da alimentare sfiducia nei confronti non solo della chimica contenuta nei prodotti di uso quotidiano, ma anche degli Enti che ne disciplinano l’utilizzo.
Secondo lo studio, il 40% delle persone intervistate evita il più possibile di entrare a contatto con le sostanze chimiche nella vita quotidiana, mentre il 39% vorrebbe vivere in un mondo senza chimica.
Ma sarebbe davvero possibile? Certo che sì; abbiamo vissuto senza le scoperte della chimica in passato, con aspettative di vita molto basse, senza la possibilità di sconfiggere le malattie più comuni e la fame, senza poter contare su igiene, pulizia e persino un abbigliamento adeguato.
La chimica è parte della soluzione, non del problema. È grazie alla chimica che possiamo affrontare con fiducia le sfide principali a livello ambientale, economico e sociale che caratterizzano il nostro tempo.
Quelle derivate dalla chemofobia sono convinzioni tanto diffuse quanto infondate: tutte le sostanze chimiche con cui entriamo in contatto sono altamente regolamentate a livello europeo e nazionale e per questo assolutamente sicure.
Basterebbe informarsi per capire a cosa serve ogni additivo chimico che si trova in etichetta – se una cosa c’è, è perché ha un ruolo ben preciso! – e come viene scrupolosamente controllato.
Infine, affidiamoci sempre a fonti autorevoli quando ci informiamo, una fra tante: Fatti, non fake!
Martino Verga, Presidente Federchimica Aispec