“L’uomo che rivoluzionò la chimica con la bilancia”, fu una personalità davvero irripetibile.
Enunciò la prima versione della legge di conservazione della massa (ovvero che la somma dei pesi delle sostanze di partenza o reagenti deve essere uguale alla somma dei pesi delle sostanze che si ottengono o prodotti), riconobbe e battezzò l’ossigeno (1778) e l’idrogeno (1783), confutò la teoria del flogisto e aiutò a riformare la nomenclatura chimica. Fu anche il primo a scoprire la stretta relazione esistente fra combustione e respirazione polmonare mettendo in rilievo il ruolo svolto dall’aria in ambedue i processi.
La chimica era la passione alla quale dedicava ore e ore del suo tempo. I proventi per dedicarsi alle sue ricerche venivano dalla sua attività principale di fermier général, un esattore delle tasse. Nello svolgere questa attività cercò di introdurre alcune importanti riforme nel sistema monetario e fiscale francese e aiutò il governo a sviluppare il sistema metrico decimale, per garantire l’uniformità di pesi e misure in tutta la Francia.
Nel 1790 l’assemblea Costituente abolì la Ferme e affidò il compito della riscossione delle tasse all’amministrazione pubblica. Alla fine del 1793 fu decretato l’arresto per tutti i dirigenti della Ferme Général e a nulla valsero i tentativi di difesa mossi da Lavoisier che, confidando nella sua popolarità e non avendo nulla da nascondere, si presentò spontaneamente al magistrato.
Questo suo coraggioso gesto però non sortì il risultato sperato: fu accusato di tradimento e condannato a morte. Pare che fra i suoi accusatori ci fosse anche il rivoluzionario e aspirante chimico Jean-Paul Marat, al quale Lavoisier aveva in precedenza rigettato la domanda di accesso all’Accademia francese delle Scienze (della quale fu direttore).
Scienziato fino all’ultimo, sembra che avesse chiesto in precedenza a un suo domestico di verificare se la morte sulla ghigliottina fosse istantanea oppure no. Si sforzò di battere le ciglia finché gli fu possibile e il domestico annotò che l’ultimo battito di ciglia fu quindici secondi dopo la decapitazione.
Questo episodio ha portato a una serie di successive verifiche sperimentali che hanno sostanzialmente confermato che il cervello e i muscoli facciali restano attivi per diverso tempo dopo il distacco dal corpo.