In questo contesto, reso ancor più preoccupante dall’incremento dei costi delle materie prime e dalle difficoltà di approvvigionamento derivanti dalla crisi ucraina, la sfida per la sicurezza alimentare, per una nutrizione adeguata dal punto di vista qualitativo e uno sviluppo economico che sia anche sostenibile sono una priorità a livello globale.
Anche quando parliamo di produzione di cibo, la scienza e la tecnologia biotech possono svolgere un ruolo chiave per migliorare la produttività e la qualità nutrizionale diminuendo al contempo l’impronta ambientale dell’agricoltura.
In particolare, la ricerca genetica – incluso l’uso delle nuove tecniche genomiche (NGT, genome editing e cisgenesi) in Italia note anche come Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA) – si configura come strategia fondamentale per selezionare piante, animali o cellule capaci di fornire prodotti in grado di garantire una produzione adeguata di alimenti aumentandone il valore nutrizionale e la salubrità, in un contesto quanto più sostenibile possibile.
La disponibilità di metodi avanzati per lo studio della funzione dei geni e la capacità di sequenziare/risequenziare l’intero genoma delle specie di interesse, insieme alla possibilità di intervenire con le tecniche precise di genome editing e di verificarne puntualmente, alla fine del processo di miglioramento, la sicurezza, hanno infatti aperto scenari estremamente promettenti per migliorare la produzione e i prodotti (cibi e principi nutritivi) e rappresentano un’importante e strategica opportunità per lo sviluppo economico del Paese.
Non solo, le biotecnologie sono strumento di conoscenza (mappatura genica) e di valorizzazione delle biodiversità, oltre che di messa a disposizione di nuovi mezzi di difesa delle colture dalle avversità così come mezzo per la produzione primaria di estratti vegetali coltivati in vitro e destinati alla nutraceutica e alla farmaceutica.
Un’opportunità straordinaria per riuscire a produrre di più con meno, per valorizzare la biodiversità che caratterizza fortemente il nostro territorio, per difendere le nostre colture dai cambiamenti climatici e dalle malattie e una strada ben delineata per il miglioramento qualitativo, nutrizionale e organolettico dei prodotti made in Italy.