Innanzitutto, la zanzara non è un vampiro e non si nutre di sangue: il suo nutrimento deriva principalmente da nettare ricavato dalle piante e altre sostanze zuccherine, come molti altri insetti. Quello che cercano nel nostro sangue non è tanto per loro quanto per la loro futura prole! Per completare lo sviluppo delle uova hanno, infatti, bisogno di specifiche proteine, in particolare emoglobina, che ricavano dal sangue. Ecco perché, dettaglio spesso ignorato, sono solo le femmine a pungerci.
La scelta della preda non dipende dunque dalla dolcezza del suo sangue ma da diversi fattori ben lontani dal semplice “gusto”.
Primo fra tutti il gruppo sanguigno. Per quanto non ci siano ricerche esaustive e complete a riguardo, sappiamo che alcune specie preferiscano il gruppo 0 ed è dunque probabile che altre specie abbiano simili criteri selettivi. Si calcola, infatti, che circa l’85% delle persone emetta un segnale chimico che permette alle zanzare di identificare il gruppo sanguigno del bersaglio prima ancora di pungerlo, mentre il restante 15% non emetterebbe alcun segnale rendendo la caccia della zanzara più difficoltosa.
Sono poi attratte dalla CO2 prodotta dal nostro corpo e dal sudore, il quale rilascia molte sostanze, prima fra tutte l’acido lattico, particolarmente apprezzate dalle zanzare. Dunque, un uomo adulto di corporatura massiccia sarà un bersaglio più probabile di un bambino, a causa della produzione maggiore di calore e CO2. Lo stesso vale per le persone più sportivamente attive a causa sia del consumo di ossigeno che dell’elevata sudorazione. Inoltre, questi stessi fattori spiegano anche la tendenza delle zanzare a prediligere persone in sovrappeso o le donne in stato di gravidanza. Queste, infatti, a causa della temperatura corporea vengono attaccate con una frequenza due volte maggiore rispetto alle altre donne.
Anche l’alimentazione può essere un fattore determinante, poiché alcuni cibi possono mutare gli odori che emettiamo rendendoci più appetibili, come nel caso delle bevande alcoliche, o meno invitanti, come nel caso dell’aglio.
Infine, gioca un ruolo fondamentale anche lo stato della nostra pelle. Le zanzare sono infatti attratte dalle sostanze chimiche emesse dal dermobiota, ossia l’insieme dei batteri presenti sulla pelle. Questi possono dipendere dall’ambiente in cui viviamo, dallo stile di vita che seguiamo e in parte anche da fattori genetici.
Ma come fanno queste fastidiose ‘amiche’ ad individuare tutti questi elementi? L’arma segreta ce l’hanno nelle antenne, che contengono centinaia di recettori chimici in grado di individuare la preda con le caratteristiche ideali.
Moltissime cause differenti, quindi, possono influire sulla scelta delle zanzare ma nessuna di queste riguarda la dolcezza del nostro sangue e pochi possono essere evitati per salvarci dalle punture. L’unico modo per difenderci da queste “poco gradevoli” compagnie e da tutti i rischi che portano con loro è, dunque, affidarci ai repellenti per zanzare, risultato di secoli di ricerca scientifica e veri e propri “salvavita” durante certe notti estive.
Fonti:
Le zanzare, Geopop
Quel che non sai sulla zanzara, Barbascura X
Perché le zanzare pungono solo alcune persone? Lo spiega il dermatologo, Università Vita-Salute San Raffaele