La chimica è...

Che cosa ha fatto la chimica per noi

Adesivi, questi irrinunciabili!

22 febbraio 2024

Avete mai riflettuto su quanto siano utili gli adesivi, anche nelle nostre abitudini? E non parliamo solo delle colle bianche o in stick che si adoperano a scuola o per il bricolage, a quelle a caldo per piccoli lavoretti, alle acriliche per riparare gli oggetti in ceramica o ai nastri adesivi che si attaccano – appunto – grazie alla colla.

 

Consideriamo soprattutto che la maggior parte degli oggetti di uso quotidiano, come mobili, scarpe, cellulari e automobili sono incollati! Oggi parliamo proprio di come nasce la numerosa, variegata e…indispensabile famiglia degli adesivi!


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Adesivi, questi irrinunciabili!





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Gli adesivi, come natura crea

Nel corso di ogni epoca, l’uomo ha ideato così tante applicazioni di incollaggio, che si potrebbe pensare siano state tutte sue invenzioni. A dire il vero, in molti casi è stata la natura a insegnarci come fare. Sono tanti gli esempi che ci vengono dal regno animale e vegetale, che hanno ispirato l’Uomo, che ne hai poi sviluppato e perfezionato la tecnologia.

 

Avete presente il lattice – una dispersione di polimeri in acqua – ricavato dal tronco dell’albero della gomma? È stata la natura, in questo caso, a offrirci una soluzione al problema della stabilità dei legami in acqua e alla compatibilità con l’ambiente.

 

C’è anche l’esempio del piccolo capolavoro della vespa muraiola, detta anche “vespa della carta”. Dotata di pinze che le permettono di rompere meccanicamente il legno, disgrega le lunghe fibre di cellulosa triturandole e ingerisce, poi, questi frammenti mescolandoli ai succhi digestivi acquosi: l’adesivo per la costruzione del nido è così pronto per l’uso! Asciugandosi, l’acqua evapora dalla massa, i filamenti di cellulosa formano una sorta di tessuto e l’adesivo si indurisce. Grazie a questa tecnica, questi insetti riescono a costruire nidi estremamente resistenti, che noi abbiamo mutuato per decorare le abitazioni: la collosità dell’adesivo per la carta da parati si basa proprio sullo stesso principio.

 

Rispetto alle vespe muraiole che utilizzano un adesivo a base di acqua come solvente, quello utilizzato dalle api mellifere per la costruzione dei favi non contiene solventi, bensì della cera che, alla temperatura corporea di questi insetti, si presenta allo stato liquido. Raffreddandosi, si solidifica fino ad assumere una forma resistente. La cera d’api soddisfa quindi i requisiti ideali dei moderni collanti (adesivi termofusibili): senza solvente, ma applicabile allo stato liquido.

Cosa sono gli adesivi e come si suddividono

La norma UNI EN 923, definisce l’adesivo come una sostanza non metallica in grado di congiungere materiali mediante fissaggio superficiale e in modo tale che il legame ottenuto possieda un’adeguata forza interna di coesione.

 

I prodotti per l’incollaggio disponibili in commercio si suddividono in adesivi a base acqua – come le classiche colle bianche utilizzate per la scuola o per i lavori di bricolage – e a base solvente, a matrice polimerica. È possibile trovarne anche solidi a temperatura ambiente, che prima di essere utilizzati subiscono un processo di fusione (adesivi hot melt o a pressione). Questi gruppi si differenziano a loro volta in due classi, quelli reattivi e quelli non. I primi presentano dei gruppi funzionali che reagiscono con un secondo componente o con l’umidità dell’aria o la luce UV, portando alla formazione di polimeri non presenti al momento della stesura dell’adesivo. Tra questi ricordiamo le colle poliuretaniche mono o bicomponenti, epossidiche e a base di poliacrilato.

 

Gli adesivi non reattivi sono costituiti da miscele di molecole polimeriche che vengono applicate, disciolte o disperse in acqua o solvente e dopo la fusione presentano già caratteristiche di incollaggio senza la necessità di ulteriori reazioni. Tra questi ricordiamo le dispersioni viniliche o gli adesivi termofondenti a base EVA (etilene vinil acetato), poliolefinici o poliammidici. Molto importanti, appartenenti a questa classe, sono i cosiddetti adesivi “pressure sensitive” che hanno la caratteristica di aderire dopo una pressione esercitata sulla superficie da incollare e vengono utilizzati nei nastri adesivi o nelle etichette autoadesive.

Gli adesivi, tutti intorno a noi

Le applicazioni degli adesivi sono tantissime, quasi infinite! Tra le più comuni, quelle utilizzate per l’incollaggio e rivestimento del legno o di pannelli derivati, quelle destinate al settore ‘automotive’, quello delle calzature e della pelletteria, degli imballaggi, nonché tutta la parte dei cosiddetti ‘adesivi strutturali’ utilizzati principalmente nel settore edile.

 

Oggi innovazione di prodotto, deve non solo migliorarne prestazioni, ma anche soddisfare requisiti di sostenibilità. La domanda ambientale rende sempre più impegnativa la progettazione di nuovi prodotti e le imprese del settore devono rispettare requisiti sempre più complessi. La crescente richiesta di prodotti ecocompatibili rappresenta un continuo stimolo all’innovazione tecnologica e allo sviluppo di materiali all’avanguardia.

 

Visto? Gli adesivi hanno davvero un ruolo centrale nel “tenere unite” le parti, piccole o grandi, della nostra quotidianità!

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Fonte:
Avisa