Una resa maggiore del terreno grazie ai fertilizzanti; piante più sane grazie agli agrofarmaci; il miglioramento delle varietà vegetali dal punto di vista della quantità, qualità e sicurezza, grazie alle biotecnologie.
I fertilizzanti e gli agrofarmaci e il miglioramento genetico hanno dato il via, nel secondo dopoguerra, alla cosiddetta “rivoluzione verde”, cioè all’incremento delle produzioni agricole in gran parte del mondo: se nel 1960 un ettaro dava da mangiare a 2 persone, nel 2050 dovrà nutrirne 5, più del doppio!
Dagli anni 90 in poi anche le moderne biotecnologie hanno fornito un contributo enorme alla domanda di produzioni agricole più abbondanti che garantissero, allo stesso tempo, la sicurezza e le caratteristiche peculiari delle nostre produzioni in termini di biodiversità.
Negli anni, grazie a questi processi e prodotti, è stato quindi possibile sfamare sempre meglio una quota importante della popolazione mondiale, cresciuta da 2,5 miliardi nel 1950 a più di 7 miliardi attuali.
L’uso responsabile dei prodotti chimici ha assunto un ruolo centrale nella moderna agricoltura; il loro impiego, però, viene a volte percepito come rischioso per la salute, o causa di inquinamento ambientale.
Si tratta, però, di preoccupazioni infondate: gli effetti di questi prodotti sono costantemente oggetto di studi approfonditi e di scrupolose valutazioni di sicurezza da parte delle autorità di controllo.
La vigilanza e il controllo in Italia sono garantiti dal Ministero della salute e dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, sulla base di piani fissati dall’Unione europea.
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