Tutto è cominciato nel 1817, quando il chimico svedese Jons Berzelins scoprì il selenio, il cui nome deriva dal greco selene, che vuol dire “luna“, richiamando la splendente massa metallica (quasi argentea) che si forma quando l’elemento (fuso) si raffredda rapidamente.
Nel 1873 l’ingegnere britannico Willoughby Smith scoprì che il selenio è in grado di comportarsi come una sorta di calamita luminosa, capace di catturare e trasmettere immagini se esposto alla luce.
Questa proprietà, detta fotoconduttività, favorì l’analisi dei punti luminosi in cui poteva venire scomposta un’immagine e quindi la trasmissione in rapida sequenza delle informazioni relative e l’utilizzazione della segnalazione per la riproduzione dell’immagine a distanza.
Questa scoperta servì come base per gli esperimenti successivi, fino ad arrivare al 1926, anno della prima trasmissione televisiva..ma questa è un’altra storia!
Le proprietà del selenio vengono sfruttate anche in altri campi, come la fotografia, dove viene usato per estendere il campo di tonalità delle stampe in bianco e nero e per aumentare l’intensità dei toni.
Un po’ di storia della televisione, leggete qui!
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