Il fruttosio è uno zucchero semplice e, insieme al glucosio, è il costituente fondamentale del saccarosio, ovvero il comune zucchero che si usa in cucina.
Il fruttosio ha un potere dolcificante maggiore dello zucchero, per cui se ne può utilizzare di meno per avere lo stesso risultato. Il fruttosio si trova nella maggior parte della frutta, oltre che nel miele.
Tuttavia, i pazienti diabetici non devono assolutamente bandire dalla propria tavola la frutta!
È, invece, necessario che gli zuccheri semplici in essa contenuti, che possono aumentare la glicemia rapidamente, non vengano assunti contemporaneamente ad altri alimenti ad elevato indice glicemico, onde evitare un aumento consistente dei valori glicemici e un effetto sui livelli di insulina circolante e sui trigliceridi.
Da questo punto di vista esistono frutti più “a rischio” per gli effetti sulla glicemia come, per esempio, banane, uva, fichi e cachi. Anche i succhi di frutta, soprattutto se con zuccheri aggiunti, la frutta disidratata o sciroppata ed i canditi non sono consigliabili per i soggetti diabetici.
Mele, pere, arance, albicocche, pesche, fragole, limoni e pompelmi, sono maggiormente adatti, tenendo sempre in debito conto le raccomandazioni circa il consumo equilibrato e ben distribuito nella giornata.
Tornando alla mela, le proprietà del frutto della discordia sono molte e varie.
La mela è ricca di nutrienti che riempiono di vitalità: i flavonoidi che combattono i radicali liberi, la pectina che abbassa il colesterolo, la vitamina C che difende dall’inverno e dalle malattie e, dulcis in fundo, le vitamine A ed E, utili per combattere i problemi di cuore e il diabete.
La mela è inoltre un alleato contro il cancro ai reni, faringe e seno.
Ciononostante, il frutto per antonomasia è carente di alcuni principi fondamentali per il nostro organismo, come potassio e sali minerali.
Insomma, una mela al giorno non sarebbe sufficiente – da sola – per scacciare via il medico, ma è un utile alleato!
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