Per farci un’idea della sua importanza, basti pensare che oltre il 95% del cibo prodotto proviene proprio dal suolo.
Ad oggi però, oltre il 33% delle terre destinate all’agricoltura risulta difficilmente utilizzabile, non solo per le condizioni climatiche sempre più mutevoli ed estreme, ma anche per l’uso poco sostenibile che spesso ne viene fatto.
Se il suolo perde di fertilità, la sua capacità produttiva viene fortemente limitata e per ripristinarla devono passare moltissimi anni (servono dai 100 ai 1000 anni per rendere fertile 1cm di suolo!).
La FAO ha stimato che se da oggi, a livello mondiale, si iniziasse a praticare una gestione sostenibile del suolo, si otterrebbe un incremento del 56% delle produzioni, a fronte di una popolazione che continua a crescere.
I numeri parlano chiaro: se nel 1960 un ettaro di terra nutriva due persone, nel 2025 un ettaro di terra dovrà nutrirne cinque.
È necessario trovare soluzioni che siano in grado di invertire questa tendenza…ed è qui che entrano in gioco i fertilizzanti! Fornendo il giusto mix dei nutrienti principali (azoto, fosforo e potassio) e secondari (calcio, magnesio, zolfo, ecc.), permettono di preservare la fertilità del terreno e di incrementare così la produzione agricola, fino al 75%.
La maggiore produttività dei terreni adibiti ad uso agricolo grazie alla concimazione permette anche di mantenere intatte foreste ed altri habitat naturali, riducendo così le emissioni e preservando la biodiversità.
I fertilizzanti contribuiscono a rendere l’agricoltura sostenibile: infatti vengono utilizzati dal 95% circa degli agricoltori europei, a vantaggio sia delle coltivazioni sia del proprio lavoro.
Un suolo fertile può garantire il sostentamento di molte persone e i fertilizzanti sono suoi importanti alleati!
Per saperne di più consultate il sito della FAO
E voi, quanto ne sapete sui fertilizzanti?