La suola è la parte della scarpa a diretto contatto con il terreno e per questo deve essere resistente e larga per una maggiore stabilità.
Negli ultimi decenni si è sviluppata la ricerca di materiali sempre più confortevoli, tecnici e anche ‘cool’, che ha portato all’applicazione di materiali come il PVC (polivinilcloruro), una delle materie plastiche più utilizzate al mondo, e il TPU (poliuretano termoplastico), molto resistente all’abrasione e con una grande versatilità.
Un’alternativa recente vede l’utilizzo di copolimeri, come la gomma e l’EVA – Etilene vinil acetato, un polimero elastomerico impermeabile, flessibile ed elastico.
In base al tipo di sollecitazioni che dovranno sopportare, le suole presentano battistrada diversi: i solchi sono più profondi per attività all’aria aperta con terreni scoscesi e meno profondi per sport e camminate al coperto o su superfici lisce.
La tomaia è la parte più visibile della scarpa, nonché un elemento estetico molto importante: design, colori e tecnologie sono fondamentali per il successo di una sneaker. Ma non solo: il materiale della tomaia determina il tipo di scarpa e lo sportivo a cui è rivolta, perché incide sul peso, sulla sensazione di contatto con agenti esterni e soprattutto sulla possibilità di cedere o meno, adattandosi al piede.
Oltre alla pelle, garanzia di qualità e durevolezza, nelle calzature più all’avanguardia viene utilizzato il nylon, resistente e allo stesso tempo traspirante. In alternativa, anche il poliuretano termoplastico è un’ottima soluzione: perché offre resistenza ma anche morbidezza.
In mezzo, tra la tomaia e la suola c’è un piccolo ma fondamentale strato: l’intersuola. È una parte essenziale nelle scarpe sportive perché assorbe l’impatto dei piedi sul campo mentre camminiamo e corriamo. Anche qui entra in gioco l’EVA (Etilene vinil acetato) che può anche essere modellato a compressione: viene riempito uno stampo a pressione di EVA liquido per evitare che si creino bolle interne. Questo permette di aumentare l’ammortizzazione, la leggerezza e la flessibilità della scarpa.
Esistono anche intersuole formate da una base di TPE, elastomero termoplastico, che hanno un alto livello di ammortizzazione e resistenza nel tempo, o in fibra di carbonio.
Per migliorare le prestazioni dell’intersuola, la comodità della scarpa e la resistenza agli urti, negli ultimi anni sono state sviluppate delle tecnologie di rinforzo. Vengono chiamate in gergo cushioning e si tratta di veri e propri sistemi di ammortizzamento, che permettono di attutire l’impatto a carico del piede.
Anche qui, la ricerca ha fatto passi da gigante negli ultimi decenni: dalle camere ad aria fino agli inserti in gel.
La parte più visibile ed esposta della scarpa è quella del taglio, in cui troviamo i lacci e la linguetta. Anche qui si spazia tra differenti materiali: mentre la pelle offre un buon comfort e una buona adattabilità al piede, il poliuretano viene scelto soprattutto per l’incredibile resistenza agli urti e all’usura.
Per le stringhe viene spesso scelto il cotone, ma anche nylon e poliestere, soprattutto per le calzature più tecniche. Possono essere di diverse lunghezze, spessori e colori, per adattarsi a qualunque tipologia di scarpa e di stile.
Spesso, soprattutto nelle calzature per bambini, troviamo le allacciature a strappo, cioè caratterizzate da una chiusura in velcro, solitamente in nylon o poliestere: una soluzione facile, pratica e veloce.
Insomma, non solo c’è una sneaker (o ben più d’una) per ogni attività sportiva, ma anche per tutte le stagioni e per tutti i gusti!
Ricordiamo però che, oltre al nome, hanno tutte in comune una buona, irrinunciabile dose di chimica!
Per approfondimenti: “Chimica quotidiana. Ventiquattro ore nella vita di un uomo qualunque”, Silvano Fuso