La prima concreta sperimentazione dell’eBook sul mercato risale al 2000 e lo scrittore che si prestò a questo tentativo – allora utopistico – di creare una biblioteca in grado di stare come una mela sul palmo di una mano, fu l’autore di letteratura fantastica (in particolare horror) per eccellenza: Stephen King.
In realtà la storia dell’eBook affonda le sue radici addirittura nel dopoguerra, intorno al 1949. Angela Ruiz Robles – maestra e casalinga spagnola – dedicò parte della sua vita a tentare di migliorare l’insegnamento dei più piccoli con una serie di pubblicazioni didattiche e originalissime invenzioni tecnologiche. L’essere donna e vedova con tre figli nella Galizia degli anni ’50 non le impedì di diventare imprenditrice, brevettando incredibili invenzioni, tra cui l’Enciclopedia Meccanica, considerata il precursore del libro elettronico.
L’idea alla base di questo oggetto fu quella di concentrare tutte le nozioni utili in un unico dispositivo, una sorta di valigetta in zinco, dove inserire bobine che, srotolandosi, consentivano di leggere e imparare senza ricorrere a un libro cartaceo. All’interno dell’Enciclopedia Meccanica la Robles inserì anche una lente di ingrandimento per facilitare la lettura! Aggiunse anche un sistema di evidenziatura, uno spazio dedicato agli appunti con tasti meccanici e una retroilluminazione capace di agevolarne l’utilizzo notturno. Un concetto totalmente rivoluzionario per quegli anni!
È comunque del 1971 il Progetto Gutenberg di Michael S. Hart – informatico, scrittore e attivista statunitense – che pensò di rendere disponibili gratuitamente testi liberi da copyright fondando la prima biblioteca digitale ad accesso gratuito su internet.
Parole, parole, parole…no, qui ne basta solo una: chimica. Dietro allo schermo di un classico eBook ce n’è tantissima: biossido di silicio e ossido di alluminio, inseriti in un bagno caldo di sale fuso, permettono ai grandi ioni potassio di prendere il posto dei piccoli ioni sodio sul vetro. Gli ioni potassio occupano più spazio rispetto a quelli sodio e vengono pressati insieme nel momento in cui si raffredda il vetro, formando uno strato che comprime il vetro rendendolo più resistente ai danni meccanici.
Per permettere, invece, la funzione “touch”, viene depositato sul vetro un sottile strato trasparente di ossido di indio e stagno, chiamato “transparent conducting oxide” (TCO).
Per rendere più piacevole la lettura con uno schermo dai colori meno impattanti ed evitare la penetrazione dei raggi UV, vengono utilizzati alcuni tra gli elementi più rari presenti sulla Terra, come ad esempio l’europio, il praseodimio, il gadolinio o il disprosio.
Nell’ultimo paio di decenni il mercato del libro digitale è cresciuto vertiginosamente tanto da accaparrarsi molti dei lettori prima affezionati al libro cartaceo.
Una tecnologia sicuramente impensabile negli anni in cui venne progettata l’Enciclopedia Meccanica dalla Robles è quella dell’inchiostro elettronico che sfrutta il principio chiamato elettroforesi, basato cioè sul movimento di particelle elettricamente cariche e che permette di non affaticare la vista e di consumare pochissima energia elettronica.
E voi, quale libro leggerete in questa importante giornata? Buona lettura a tutti!