Forse non sai

Chimica delle meraviglie

Il profumo dei fiori? Tutta questione di chimica!

19 Maggio 2025

Apprezzare la fragranza dei fiori non è solo un gesto poetico, ma anche un piccolo esperimento chimico in tempo reale. Ogni corolla, infatti, è una vera e propria officina molecolare: produce e rilascia sostanze volatili che raggiungono il nostro naso e attivano sensazioni, emozioni, ricordi. Ma come fa una rosa a “profumare” di rosa? E come fa la chimica a trasformare questi profumi in qualcosa che possiamo indossare?


5 min






Forse non sai


Il profumo dei fiori? Tutta questione di chimica!





5 min
TEMI

ricerca e innovazione
A
A
Profumo: una firma molecolare invisibile

Dietro l’aroma di un fiore si nasconde un cocktail di molecole leggere, che evaporano facilmente e si diffondono nell’aria. Sono dei composti organici volatili e ogni fiore ne produce una combinazione unica.

 

Per esempio il profumo delle rose è influenzato per la maggior parte da composti che prendono il nome proprio da questo romanticissimo fiore, gli ossidi di rosa. Per quanto riguarda le viole, la fragranza si origina principalmente da composti chiamati iononi, di cui esiste una serie di forme con diverse strutture. Il gelsomino, invece, deve la sua fragranza inebriante a un cocktail di molecole, due delle quali sono Indolo e Methyl dihydrojasmonate.

 

Ognuno di questi bouquet chimici è calibrato per attrarre impollinatori, difendersi da predatori, comunicare con l’ambiente. Un linguaggio profumato che parla direttamente al nostro cervello.

 

Il naso... del chimico

Riprodurre il profumo dei fiori è stato per secoli un’arte, riservata ai “nasi” più raffinati. Grazie alla chimica, è anche una scienza! Con strumenti di analisi chimica all’avanguardia, come la gascromatografia e la spettrometria di massa, profumieri e chimici collaborano per identificare le molecole responsabili delle fragranze floreali. Una volta individuati i componenti, si passa al processo di sintesi, con il quale le molecole odorose vengono riprodotte in laboratorio!

 

Non si tratta solo di imitare la natura: molte molecole sintetiche sono create per superarla, risultando più stabili, più durature e spesso con un impatto ambientale ridotto rispetto ai loro corrispettivi naturali. La chimica, inoltre, democratizza l’accesso ai profumi: grazie alla sintesi, la produzione delle molecole odorose è molto più efficiente rispetto all’estrazione da fonti naturali, rendendo le fragranze più accessibili e sostenibili.

 

Inoltre, la riproduzione sintetica di una molecola consente di isolare gli allergeni presenti in natura, garantendo una fragranza più sicura per il consumatore.

Primavera in bottiglia

Grazie alla chimica, oggi possiamo spruzzare su di noi la sensazione di un campo in fiore, anche in pieno inverno. Le fragranze ispirate ai fiori sono ovunque: nei profumi, nei cosmetici, nei detersivi, nelle candele, nei diffusori per l’ambiente. Alcune sono talmente complesse che contengono centinaia di molecole diverse — tutte orchestrate per evocare un’esperienza sensoriale precisa, quasi una passeggiata nel giardino della memoria.

Quando la chimica fa poesia

Il bello è che, pur partendo da molecole e laboratori, la chimica non spegne la magia del profumo: anzi, la esalta! Ci permette di decifrare i segreti dei fiori, di riprodurli senza danneggiarli, e di portare con noi — in un flacone o su un fazzoletto — una parte del loro incanto.

È la scienza che diventa emozione, la chimica che profuma di meraviglia.

FONTE:

Aispec

Compound Interest