È forse la materia prima rinnovabile più antica usata dall’uomo, un prodotto sostenibile che abbiamo a disposizione da molto prima che si cominciasse a parlare di Green New Deal!
Oltre agli usi alimentari, è anche costituente di molti altri prodotti che fanno parte della nostra quotidianità.
Utilizzabile come amido nativo o come materia prima di base, viene impiegato come ingrediente delle colle, come agente di carica della carta e nei manufatti edilizi (i pannelli in cartongesso sono costituiti da gesso, acqua, colla e amido), solo per fare alcuni esempi. E’ usato anche nell’industria tessile come addensante di coloranti e nell’apprettatura dei tessuti e in cucina, come gelificante e addensante per preparare salse, zuppe o minestre (amido di mais, fecola di patate…).
L’amido è anche una base per produrre ingredienti specialistici, come ad esempio il glucosio, fondamentale nell’industria alimentare e medicale (soluzioni glucosate vengono somministrate a pazienti a rischio disidratazione) e il destrosio, prezioso alleato degli sportivi.
Dalla lavorazione dell’amido deriva anche lo sciroppo di glucosio-fruttosio, principalmente presente come dolcificante, strutturante o conservante nella confetteria, nelle bevande, nelle marmellate, nei prodotti da forno, in quelli a base di cereali o di latte e nei condimenti. Pensate che è proprio grazie allo sciroppo di glucosio-fruttosio che le caramelle non si attaccano al loro incarto!
Derivano dalla lavorazione degli amidi anche gli amidi modificati (che forniscono ai prodotti alimentare effetti funzionali), i polioli (come lo xilitolo e il sorbitolo, contenuto nei dentifrici) e il caramello, colorante e ingrediente nell’industria alimentare.
Non è incredibile che da un piccolo chicco di mais si possa ottenere tanto, per noi stessi e per l’ambiente in cui viviamo?
Per approfondimenti sul mondo degli amidi visitate il sito beyondstarch.eu