Quest’anno poi si aggiunge il timore di non saper distinguere la semplice influenza stagionale dai sintomi da Covid-19, nonostante i virus siano diversi tra loro.
I sintomi che caratterizzano l’influenza stagionale e il Covid-19 sono effettivamente molto simili, per questo l’unico modo certo per fare una diagnosi differenziale è quello di eseguire il tampone.
È bene ricordare che l’influenza con cui abbiamo a che fare tutti gli anni presenta sempre le stesse caratteristiche: febbre oltre i 38°C, presenza di almeno un sintomo sistemico (dolori muscolari/articolari) e di un sintomo respiratorio (tosse, naso che cola, congestione/secrezione nasale, mal di gola). La momentanea perdita o diminuzione dell’olfatto (anosmia o iposmia) e la perdita o alterazione del gusto (ageusia o disgeusia) sono invece tipici del Covid-19.
In caso di febbre, quindi, che fare? In primis, comportarsi responsabilmente: rimanere in casa se si manifestano i sintomi e isolarsi dagli altri, non andare al Pronto Soccorso né presso gli studi medici, ma chiamare al telefono il medico di famiglia, la guardia medica o i numeri verdi regionali o di pubblica utilità (1500).
Solo dopo aver consultato il proprio medico o il farmacista è possibile ricorrere ai farmaci di automedicazione, che rappresentano la miglior difesa per contrastare i primi sintomi dell’influenza. Tra i più utilizzati ci sono: gli antistaminici, contro gocciolamento nasale, starnuti, e congiuntivite; i decongestionanti (contenuti negli spray nasali) contro il naso chiuso; i collutori o le pastiglie ad azione antisettica contro il mal di gola; i sedativi, i fluidificanti e i mucolitici contro la tosse; gli antinfiammatori e gli antipiretici contro dolori e febbre.
Da evitare invece l’assunzione di antibiotici, che devono sempre essere prescritti dal medico dopo attenta valutazione e non vanno mai assunti all’insorgere dei sintomi.
Per quanto riguarda il vaccino antinfluenzale, una ricerca condotta da Assosalute, Associazione di Federchimica che a livello nazionale rappresenta i produttori di farmaci di automedicazione, condotta in collaborazione con il Prof. Fabrizio Pregliasco (Virologo e Direttore sanitario I.R.C.C.S. Istituto Ortopedico Galeazzi) e il Dott. Claudio Cricelli (Presidente SIMG – Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie) riporta per quest’anno un possibile aumento della domanda rispetto al 2019 del 160%. Saranno infatti previste 6-7 milioni di dosi in più rispetto allo scorso anno, proprio perché la copertura da raggiungere è molto più alta.
La campagna vaccinale andrà avanti anche a novembre e dicembre, con la cosiddetta “vaccinazione tardiva”, che ha la stessa efficacia del vaccino fatto a inizio stagione. La vaccinazione è un’opportunità per tutti, ma si fa chiaramente più importante se l’età è avanzata o sono presenti patologie pregresse, oltre che in caso di gravidanza. Quest’anno è davvero importante vaccinarsi, per permettere ai medici di effettuare la cosiddetta diagnosi differenziale.
Ricordatevi che, anche se ci si sottopone al vaccino antinfluenzale, è possibile che uno dei sintomi parainfluenzali si presenti ugualmente, ma non per questo bisogna pensare subito che si tratti di Covid-19: parlare con il proprio medico vi aiuterà a comportarvi nel modo più corretto e sicuro per voi stessi e per chi vi circonda.