Qual è la soluzione per questo nostro bel mondo?
Less and Less o More from Less?
Less and Less è il proposito di Andrè Gorz, uno dei primi teorici dell’ambientalismo che in Ecology as Politics fu molto chiaro sulla questione: “Il punto non è astenersi dal consumare more and more, ma consumare less and less”.
More from less è invece il titolo di un bel libro (lucido e chiaro) di Andrew McAfee, da poco uscito nel mercato anglosassone. Ci indica una strada che si sta or ora aprendo, e diverse soluzioni in rubrica.
Partiamo dalla premessa: abbiamo un’idea del mondo vecchia di 40 anni. Ferma al 1970, data in cui l’America celebrò in suo primo Earth Day. Erano stati quelli anni di scoperta. Una su tutte: avevamo visto il nostro pianeta, dall’alto. La terra che sorge. Quella foto scattata nel 1968 dall’Apollo 8, in orbita, aveva riscaldato gli animi, e mosso tutti alla commozione. Un piccolo puntino blu (avrebbe detto Carl Sagan, anni dopo, parlando di un’altra foto). Blu e fragile. Dovevamo (volevamo) proteggerlo.
A partire da quegli anni il movimento ambientalista cresce, si diffonde. In effetti, se guardiamo i grafici in quel periodo, crescevamo (aumentava il reddito e la produzione andava su) ma usavamo tante (troppe) risorse.
Nell’immaginario comune quella sensazione resiste, le lucciole sono scomparse e consumiamo una terra e mezza ogni anno per i nostri scopi. Lo si sente dire spesso. E tuttavia, è un riflesso condizionato.
Appunto, abbiamo lo sguardo troppo rivolto agli anni ’70. Andrew McAfee ci dimostra che stiamo riuscendo a produrre di più, usando meno risorse. In agricoltura per esempio, tutti i dati a nostra disposizione indicano questa tendenza. Usiamo meno fertilizzanti, meno agrofarmaci, meno acqua.
Perché? Perché molti settori hanno subito un processo di straordinaria innovazione: sono cambiate le tecniche agricole. Soprattutto è cambiata la chimica. Non si può paragonare una molecola usata negli anni ’70 con una in uso nel terzo millennio.
Studio, innovazione, ricerca, investimenti, maggiore integrazione dei saperi. È una strada tecnologica, quella che porta alla liberazione della natura.
Come a dire: le notti che verranno saranno piene di lucciole e quelle illumineranno le fabbriche e le nuove idee del terzo millennio. Facciamole brillare.
Antonio Pascale,
Giornalista, saggista e autore televisivo.