Considerato il padre del legame chimico, applicò la meccanica quantistica per determinare la struttura delle molecole e la natura dei legami. I suoi lavori sul legame chimico hanno risolto tutti gli enigmi sulla formazione di molecole contenenti atomi uguali.
Nel 1939 pubblicò il suo famoso libro intitolato “The Nature of the Chemical Bond”, sintesi di tutti i suoi anni di studio. Nel 1954 il Nobel gli fu assegnato “per la sua ricerca riguardo alla natura dei legami chimici e alle ricerche per la comprensione della struttura di sostanze complesse”.
Oltre che un eccezionale chimico, fu anche un attivista politico e un convinto pacifista.
Insieme alla moglie, condusse numerose crociate contro i test nucleari in atmosfera: nel 1958 presentò alle Nazioni Unite un appello per proibirne l’uso, riuscendo a raccogliere l’approvazione e la firma di oltre 9.000 tra scienziati e personalità provenienti da 44 diversi paesi.
Nello stesso anno pubblicò il libro “Mai più guerra!”, una lucida analisi delle implicazioni di una guerra nucleare. Nel 1960 fu convocato da una commissione del Congresso degli Stati Uniti e gli fu chiesto di rivelare i nomi di coloro che lo avevano aiutato a raccogliere le oltre 9.000 firme. Pauling rifiutò di fare nomi, rischiando così la prigione.
Nel 1962 il suo accorato sforzo gli valse un secondo premio Nobel, quello per la pace. Nel 1963 l’accordo per il divieto dei test nucleari divenne realtà. Pauling morì nel 1994, all’età di 93 anni, lasciando quattro figli e 15 nipoti.
Un gran bell’esempio di devozione alla scienza, senza però aver mai trascurato l’impegno civile.