A riportare informazioni sul contenuto di un prodotto è l’etichetta, la carta d’identità dell’alimento che ci fornisce una serie di indicazioni per comprendere come i diversi alimenti concorrano ad una dieta corretta ed equilibrata.
Molto spesso però, le informazioni possono generare confusione: sono parecchi gli ingredienti che non si conoscono e con un nome che a molti può sembrare astruso..insomma, si fa strada la convinzione che più la lista di ingredienti è lunga e “strana”, meno salutare è il prodotto. Non è affatto così.
Tanto per cominciare, l’etichetta è disciplinata dal Regolamento europeo 1169/2011, che obbliga a fornire alcune informazioni – come il contenuto calorico, il peso netto, la data di scadenza, le condizioni di conservazione o impiego – e a riportarle chiaramente, con una dimensione minima dei caratteri che ne assicuri la leggibilità, soprattutto per gli allergeni, indicati con un carattere diverso rispetto agli altri ingredienti, in modo da visualizzarne rapidamente la presenza.
Lo stesso vale per gli additivi alimentari, classificati con un codice composto dalla lettera E abbinata a un numero, come per esempio E500 per il bicarbonato o E330 per l’acido citrico.
Troppe informazioni quindi? Meglio! In questo modo sarà più completo il giudizio su quel prodotto. Saper leggere correttamente le etichette rappresenta un atto di responsabilità verso il nostro benessere e verso quello delle persone che mangiano le cose che acquistiamo.
Ricordiamoci sempre, però, che per seguire una dieta sana e bilanciata non basta consultare la lista degli ingredienti, ma è sempre bene fare riferimento anche alla tabella nutrizionale.
Dunque…buona lettura!
Per saperne di più consultate il decalogo del Ministero per orientarsi fra gli scaffali del supermercato ed evitare sorprese indesiderate a tavola.
Anche Dario Bressanini nel suo blog ha parlato di etichette alimentari:
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