La chimica è...

Chimica inside

La pista da corsa

23 luglio 2020

Davvero si può vivere senza chimica? Non perdete l’appuntamento con la rubrica #chimicainside, un viaggio per scoprire che la chimica ci viene in aiuto in tanti oggetti della vita quotidiana, anche se non lo sappiamo.
Tutti ai blocchi di partenza, tre, due, uno…via! La corsa è uno sport salutare, che appassiona grandi e piccoli. Non solo è molto praticato, ma anche molto seguito. Chi non ricorda Usain Bolt volare in pista nel 2009, stabilendo il record mondiale – ancora imbattuto – nei 100 metri?

Oggi per la rubrica #chimicainside scopriamo la pista da corsa!


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La pista da corsa





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La rivoluzione del tartan

Le piste di atletica omologate per le gare sono realizzate in tartan, un materiale sintetico a base di poliuretano. Il suo ingresso in pista risale alle Olimpiadi che si svolsero in Messico nel 1968, segnando di fatto una vera e propria rivoluzione nella storia dell’atletica leggera.  Fino a quel momento le piste erano realizzate perlopiù in asfalto e gomma, facilmente deteriorabili e poco adatte alla corsa.

Il tartan invece garantisce prestazioni elevate anche in caso di pioggia e permette agli atleti di allenarsi in tutti i periodi dell’anno.  È costituito da una miscela di caucciù e materiali inorganici (come i silicati) o di resine sintetiche, impastata a caldo con sabbia e distesa su una pavimentazione preesistente oppure su uno strato di asfalto colato su massetto. Sullo strato superficiale vengono dispersi e compressi trucioli di gomma prima del raffreddamento, conferendo così alla superficie ruvidezza ed elasticità.

Esistono due tipi di tartan: uno chiamato embedded, a grana grossa, che garantisce maggiore elasticità, ed uno chiamato encapsulated, a grana fine, più resistente all’abrasione, consigliato soprattutto per gli impianti di atletica leggera al coperto.





Piste da corsa sostenibili

Anche le piste da corsa possono essere sostenibili grazie alla chimica! Sono stati realizzati modelli utilizzando la gomma derivata dalla macinazione degli pneumatici usati, che vengono prima tritati e poi aggiunti nello strato inferiore della pista. La gomma degli pneumatici ha eccellenti proprietà viscoelastiche e, combinata con la gomma nuova che viene posizionata sulla superficie della pista, ne impedisce l’ossidazione e garantisce sicurezza e velocità agli atleti (per farvi un esempio, è la stessa gomma che viene utilizzata nelle aree giochi per proteggere i bambini dalle cadute!).
Si ringrazia il Professor Maurizio Masi, Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria chimica “Giulio Natta” del Politecnico di Milano