La chimica è...

Bell’elemento

Eisenhower, MacArthur e il rutenio: un armistizio possibile

16 settembre 2019

Prosegue la nostra rubrica #bellelemento: aneddoti, storie, curiosità…ma sempre Fatti, non fake!

Il rutenio e scrittura: cosa hanno in comune?


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La chimica è...

Eisenhower, MacArthur e il rutenio: un armistizio possibile





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Il difetto di una penna stupenda

Nel 1941 fu messa in commercio una penna elegante, il corpo grassottello come un sigaro e un design mozzafiato. I suoi segni, per la prima volta nella storia, non si asciugavano per evaporazione ma per assorbimento, all’istante, penetrando nelle fibre della carta stessa .

L’unico punto debole di questa penna era la punta in oro, un materiale malleabile facilmente deformabile sotto la costante pressione della mano di chi scrive.

La soluzione

Il produttore incaricò allora un esperto di metallurgia della Yale University per trovare un rimedio a questo difetto, e, nel giro di un anno, l’azienda brevettò un materiale sostitutivo più resistente: la lega di rutenio, che entrò nella composizione della penna a partire dal 1944.

Il rutenio, dal latino Ruthenia (che significa Russia), è un raro metallo di transizione del gruppo del ferro e occupa il 44esimo posto della Tavola periodica degli Elementi.

Uno status symbol

La penna più ricercata del mondo divenne da allora uno status symbol, immancabile nel taschino di politici, banchieri e personalità di spicco: basti pensare che nel 1945 Eisenhower e MacArthur la utilizzarono per firmare l’armistizio che metteva fine alle ostilità della Seconda guerra mondiale in Europa e nel Pacifico.

Il nuovo modello fu tanto apprezzato che le vendite schizzarono alle stelle, passando da 440.000 pezzi nel 1944 a 2,1 milioni nel 1947, un successo straordinario, garantito dall’indistruttibilità del pennino…al rutenio!

Noi non abbiamo citato la marca per non fare pubblicità… ma voi? Avete capito di che penna si tratta?

Fonte: Sam Keans, Il cucchiaino scomparso, Adelphi

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