In realtá é molto più appropriato l’aggettivo “sostenibile” per definire l’industria chimica che, ben prima di altre, opera nel massimo rispetto dell’ambiente: è costantemente attiva nel minimizzare i consumi energetici e le emissioni in acqua e in aria; si impegna nel valorizzare gli scarti di produzione reimpiegandoli al meglio, attuando così processi di economia circolare.
La chimica è sostenibile dal punto di vista economico, perché mantiene competitività al netto di ingenti investimenti in ricerca e innovazione.
Il miglioramento continuo delle tecnologie, infatti, garantisce prodotti di elevata qualità offrendo al contempo occupazione qualificata.
Anche per questo, la sostenibilità dell’industria chimica ha una forte valenza sociale: un settore che tutela la sicurezza e la salute dei lavoratori, della comunità e dei consumatori grazie a programmi rigorosi di prevenzione, formazione e controlli accurati e continui.
La sostenibilità ambientale, economica e sociale, dunque, è il codice etico dell’industria chimica: un settore dinamico e in continua evoluzione grazie all’innovazione, in grado di affinare i propri processi produttivi e le proprie tecnologie in un’ottica di sviluppo, pur mantenendosi all’interno di un quadro normativo di particolare complessità e rigore.