La soluzione, ancora una volta, ce la offre la chimica con l’antigelo, il glicole etilenico.
È un composto chimico che si presenta sotto forma di liquido igroscopico, incolore, inodore e dalla consistenza sciropposa. Le sue caratteristiche molecolari gli consentono di esercitare un effetto di abbassamento del punto di congelamento. In altre parole, le molecole del soluto, il glicole, contrastano la forza attrattiva delle molecole del solvente, l’acqua. Così facendo ostacolano la solidificazione delle molecole del solvente nella loro normale temperatura di congelamento.
Maggiore è la percentuale di glicole etilenico nella miscela, minore è il punto di congelamento. Una miscela composta di acqua e glicole etilenico in pari quantità gela a una temperatura di -40°C.
È un prodotto molto versatile e le sue caratteristiche intrinseche lo rendono essenziale in molti ambiti. E’ infatti impiegato anche nell’impianto idraulico dei freni e in alcune lacche e colle per migliorare la stesura, nei sistemi più comuni di riscaldamento e raffreddamento di edifici commerciali e case. Un altro campo d’impiego del glicole etilenico è quello dei cosiddetti “cold/hot-pack”, delle compresse termiche per la terapia caldo/freddo.
La composizione tossica dell’antigelo con glicole etilenico impone che sia trattato come un prodotto chimico pericoloso: ma niente paura! La sua produzione avviene nell’ambito di una filiera rigidamente controllata, anche per il riciclo e lo smaltimento dell’antigelo usato.
Perciò non dimenticate nel freezer le bottiglie, ma non abbiate preoccupazioni per le vostre auto: ci pensa la chimica!