Forse non sai

Chimica delle meraviglie

Tra scienza e arte: la chimica delle ragnatele

31 Ottobre 2025

La chimica delle ragnatele ha sempre incuriosito gli scienziati per via della loro peculiare resistenza, che non sottrae nulla alla formidabile elasticità che le caratterizza.

Oggi scopriremo assieme questo incredibile materiale, un vero e proprio laboratorio chimico in miniatura.

 


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Tra scienza e arte: la chimica delle ragnatele





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Come è fatta una ragnatela?

La seta di ragno è fatta di proteine, che a loro volta sono costruite con piccoli mattoncini chiamati amminoacidi. Ne esistono 20 tipi diversi, ognuno con caratteristiche particolari.

 

I ragni usano soprattutto due di questi amminoacidi per tessere le loro tele: l’alanina e la glicina. L’alanina dà forza e resistenza, mentre la glicina conferisce elasticità. Così, un filo di seta di ragno riesce a essere sia robusto, sia flessibile. Potrebbe sembrare fragile, visto che è 20 volte più sottile di un capello umano (circa 0,003 millimetri), ma in realtà è incredibilmente resistente: a parità di peso, è più forte di molti tipi di acciaio!

 

Sarti da urlo

Il segreto della ragnatela sta nei legami chimici che l’alanina forma lungo i filamenti: sono legami a idrogeno, gli stessi che tengono unite le molecole d’acqua. Minuscoli ma potentissimi, questi legami rendono la seta una delle fibre naturali più solide che conosciamo.

 

La magia non è solo nella chimica: i ragni sono anche grandi ingegneri. Usano diversi tipi di seta a seconda della parte della tela. Per il “telaio” esterno scelgono una seta più rigida e resistente; per l’interno, invece, usano una seta più elastica, che può assorbire meglio gli urti quando un insetto vola contro la ragnatela. In pratica, sono dei veri e propri sarti… da urlo!

 

Non finisce qui: per intrappolare le prede, ricoprono alcuni fili centrali con uno strato appiccicoso fatto di molecole organiche, proteine, sali e acidi grassi. Una vera e propria colla, una trappola diabolica: più il malcapitato insetto si agita per liberarsi, minori sono le possibilità di fuga.

 

I ragni, però, non rimangono mai impigliati nella loro stessa trappola. Hanno infatti zampe speciali: le punte sono rivestite da uno strato antiaderente e dotate di un piccolo artiglio che permette loro di afferrare e rilasciare i fili senza problemi.

Un ricamo per sopravvivere

Le ragnatele sono un perfetto mix di chimica e ingegneria, delle vere opere d’arte della natura. Chissà, magari dopo averne scoperto i segreti vi faranno un po’ meno repulsione… perché dietro a quei fili sottili si nasconde la straordinaria arte della sopravvivenza dei ragni!

Fonti:

Chemical&Engineering News

McGill