Rosalind Franklin realizzò gran parte delle sue ricerche al King’s College di Londra, in un ambiente fortemente misogino, circondata da colleghi che non vedevano di buon occhio il suo lavoro. Tuttavia Rosalind non si diede mai per vinta.
A 33 anni, con l’aiuto dello specializzando Raymond Gosling, scattò la celebre Foto 51: un’immagine di diffrazione a raggi X di un filamento di DNA, il polimero da cui dipende la trasmissione delle informazioni che controllano lo sviluppo di ogni organismo.
Crick e Watson, concentrati sui suoi stessi studi, utilizzarono i dati da lei ottenuti per formulare l’ipotesi riguardante la struttura del DNA e per questa eccezionale scoperta ottennero il premio Nobel per la medicina nel 1962.
I meriti della scienziata inglese vennero resi noti soltanto nel 1968 a seguito della pubblicazione del libro di Watson “La doppia elica”, in cui lo scienziato descrisse la vera storia della scoperta della struttura dell’acido nucleico.
Le difficoltà che Rosalind Franklin dovette affrontare nella sua breve vita (morì a soli 37 anni) l’hanno resa una vera e propria icona nel mondo scientifico femminile, “l’eroina mancata” della scoperta del DNA. I suoi meriti sul lavoro, il suo forte spirito di indipendenza e la sua indiscutibile intelligenza (“alarming clever”, paurosamente intelligente, la definiva sua zia Helen) sono stati riconosciuti dalle generazioni successive tanto da inserirla fra le donne che hanno cambiato il mondo della scienza.