Gli agrofarmaci, o prodotti fitosanitari, sono sostanze di origine chimica o biologica impiegate per la protezione delle piante, della frutta e della verdura da parassiti, malattie e malerbe o per favorire il corretto svolgimento dei loro processi vitali.
Il ruolo degli agrofarmaci, inoltre, è fondamentale per l’igiene alimentare: il loro utilizzo permette di evitare le contaminazioni da parte di ratti, topi, mosche o altri insetti o malattie anche dopo la raccolta.
Non sono tutti uguali: esistono diversi tipi di agrofarmaci, ciascuno pensato per risolvere problemi specifici delle piante. I fungicidi servono a proteggere le piante dai funghi, mentre gli insetticidi e gli acaricidi tengono lontani insetti e acari. Funghi, insetti e acari possono compromettere resa e qualità delle colture, per questo è fondamentale gestirli in modo mirato, limitando sia i danni diretti sia la loro diffusione. Gli erbicidi, invece, eliminano le erbe infestanti, riducendo così la competizione tra le piante. Infine, i fitoregolatori aiutano le piante a crescere meglio e in modo più equilibrato. Senza di essi, il rischio di un sensibile abbattimento della produzione agricola è reale, a causa delle diverse malattie che possono attaccare le colture, con tutta una serie di conseguenze sulla salute dell’uomo, degli animali e sull’andamento dell’economia.
L’Italia ha ottimizzato ancora di più l’uso degli agrofarmaci, riducendolo del 14% negli ultimi dieci anni, dimostrando così un approccio sempre più tecnologicamente avanzato nella gestione delle coltivazioni. Questo risultato è stato reso possibile grazie all’impiego di nuove molecole studiate per garantire efficacia e sicurezza, tecnologie di distribuzione più precise e a un uso combinato di diversi strumenti tecnici che permettono di massimizzare i benefici. Il settore agricolo italiano si conferma quindi un punto di riferimento per l’innovazione, grazie a un costante investimento in Ricerca e Sviluppo che nel 2023 ha superato i 30 milioni di euro. Le aziende del comparto, infatti, destinano in media circa il 3% del loro fatturato proprio all’innovazione, consolidando così il ruolo dell’Italia come paese all’avanguardia nel campo agricolo. Questo equilibrio tra tecnologia avanzata e sostenibilità permette all’agricoltura italiana di crescere in modo responsabile, garantendo prodotti di qualità e contribuendo attivamente alla tutela del territorio, in piena armonia con gli obiettivi europei di sviluppo sostenibile e rispetto delle normative ambientali.