Forse non sai

Economia circolare, che cos’è e quali sono i vantaggi?

6 maggio 2021

Sempre più spesso sentiamo parlare di economia circolare. Ma che cos’è esattamente? Quali sono i motivi e i vantaggi di questo cambiamento? A che livello coinvolge le Istituzioni, le Imprese e noi cittadini?

Facciamo chiarezza, partendo da una premessa.


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Economia circolare, che cos’è e quali sono i vantaggi?





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Sovrappopolazione

Secondo le stime indicate dall’ONU, la popolazione mondiale raggiungerà i 9 miliardi nel 2050 e toccherà gli 11 entro la fine del secolo.
Con una crescita demografica di queste proporzioni, l’aumento della richiesta di materie prime e di prodotti di consumo per garantire a tutti salute e benessere sarà insostenibile.
Le risorse del pianeta infatti sono limitate e, se continuiamo a sfruttarle allo stesso ritmo di oggi, entro il 2050 non basteranno quelle di tre pianeti per soddisfare la domanda!

Da rifiuti a risorse

Che fare quindi? Bisogna gestire meglio ciò che abbiamo a disposizione, cercando di ridurre al minimo gli sprechi. E qui entra in gioco il modello dell’economia circolare, come alternativa all’attuale modello economico lineare, basato sull’estrazione di materie prime vergini, sul consumo di massa e sulla produzione di rifiuti a fine vita dei prodotti.
L’economia circolare è invece un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e dei prodotti.
In questo modo si estende il loro ciclo di vita, contribuendo, allo stesso tempo, a minimizzare i rifiuti. Una volta che il prodotto ha esaurito la sua funzione, i materiali di cui è composto vengono infatti reintrodotti nel ciclo produttivo, generando ulteriore valore economico.

L’economia circolare è dunque un sistema in cui tutte le attività, dall’estrazione alla produzione, sono organizzate in modo che i rifiuti di qualcuno diventino risorse per qualcun altro.

Vantaggi dell'economia circolare

I vantaggi della transizione verso un’economia più circolare sono molteplici: riduzione della pressione sull’ambiente, più sicurezza circa la disponibilità di materie prime, aumento della competitività, impulso all’innovazione e alla crescita economica e un incremento dell’occupazione (si stima che nell’UE grazie all’economia circolare potrebbero esserci 700.000 nuovi posti di lavoro entro il 2030), per citarne solo alcuni.

La plastica, modello di circolarità

La plastica è un ottimo esempio di economia circolare. Leggera, durevole e versatile, può aiutare a far risparmiare risorse fondamentali come energia e acqua in settori strategici come ad esempio quello edile, quello automobilistico e quello delle energie rinnovabili.

Contribuisce anche alla riduzione degli sprechi alimentari, grazie ai materiali di alta qualità con cui vengono prodotti gli imballaggi che rendono i prodotti più durevoli nel tempo. Anche in ambito sanitario il ruolo delle materie plastiche è essenziale e l’abbiamo toccato con mano soprattutto in questo ultimo anno e mezzo: mascherine, guanti, dispositivi di protezione usa e getta per medici e operatori sanitari, caschi per l’ossigenazione e, in generale, tutti gli oggetti in plastica monouso come le siringhe, si sono rivelati fondamentali nella lotta al Coronavirus.

 

Recuperare e riciclare

Tuttavia, per migliorare la circolarità delle materie plastiche, è essenziale adoperarsi affinché un numero sempre maggiore di rifiuti non finisca nelle discariche o nell’ambiente, ma venga recuperato e riciclato (meccanicamente o chimicamente). In questo modo sarà possibile produrre materiali riciclati riutilizzabili per fabbricare nuovi prodotti di alta qualità.
Istituzioni e imprese hanno un ruolo primario per garantire lo sviluppo sostenibile, ma anche ciascuno di noi, come cittadini e come consumatori, deve fare la propria parte: attraverso i nostri comportamenti e le nostre scelte abbiamo infatti un peso altrettanto decisivo.
Per approfondimenti visitate Europarl.europa.eu