La storia è di quelle che assomigliano a un aneddoto, inventato dalla tradizione popolare: immaginate un laboratorio chimico alla fine dell’Ottocento, pieno di provette e beute che ribollono per esperimenti in svolgimento. È questo il setting dove la nostra fantasia deve collocare Fahlberg – un giovane scienziato russo trasferitosi negli Stati Uniti – mentre lavora come assistente del famoso chimico Ira Remsen alla Johns Hopkins University.
Un giorno, nel 1879, dopo una lunga giornata di lavoro, Fahlberg dimenticò di lavarsi le mani prima di cena. Mentre mangiava, notò che il pane aveva un gusto sorprendentemente dolce. Stupito, tornò in laboratorio e si rese conto che quel sapore proveniva da una sostanza chimica che aveva accidentalmente sintetizzato: la saccarina.
Sembra uno slogan di oggi, invece la saccarina, composto organico con la straordinaria caratteristica di essere da 300 a 500 volte più dolce dello zucchero, ma senza calorie, è nata a fine ‘800. Una scoperta fu rivoluzionaria, specialmente per chi non può consumare zucchero, come i diabetici. Fahlberg ne comprese immediatamente il potenziale e nel 1884 brevettò il processo di produzione di questa molecola.
La scoperta della saccarina ebbe un impatto enorme, specialmente durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, quando lo zucchero era scarso e, soprattutto, costoso. Questo dolcificante divenne così una preziosa alternativa, permettendo alle persone di continuare a gustare cibi dolci anche in tempi difficili.
Oggi la saccarina è comunemente utilizzata in una vasta gamma di prodotti, dalle bevande dietetiche ai dolci senza zucchero.
La scoperta della saccarina è un perfetto esempio di serendipità nella scienza. Questo ci insegna che a volte le grandi innovazioni nascono da piccoli incidenti: basta avere l’occhio attento e la mente aperta per riconoscere i segnali, quando la fortuna ce li presenta.
La storia di Constantin Fahlberg ci ricorda come, a volte, scoperte importanti possono nascere anche dalla casualità, senza dimenticare, tuttavia, l’impegno e la dedizione di questo ricercatore, illuminato da una semplice intuizione.
La prossima volta che addolcirete il vostro caffè, pensate a questo brillante scienziato e al suo incredibile contributo alla chimica e alla nostra vita quotidiana.