È il disagio che vivono giornalmente I Membri di Società Scientifiche che non vengono interpellati e vengono scavalcati da informatori “di terza mano” che, allo scopo di diffondere una notizia dai contenuti chissà perché sempre preoccupanti e mai rassicuranti, non si degnano di acquisire opinioni riguardo la veridicità della singola informazione in relazione a poliedriche conoscenze scientifiche che potrebbero ridicolizzare gli autori della polla divulgata con così tanta leggerezza.
Gli esperti che si occupano di applicare le regole internazionali che guidano alla valutazione del rischio conoscono molto bene la regola ineludibile che un giudizio equilibrato è basato su tutte le conoscenze scientifiche che sono disponibili al momento della valutazione e certamente non sulla isolata notizia che viene propinata al povero lettore da una qualsivoglia pubblicazione che la trasmette sulla base di un disegno non sempre cristallino.
L’archetipo della “valutazione globale” o overall assessment è alla base della totalità delle valutazioni del rischio, fisico, chimico e biologico ed è esteso anche a campi come la finanza, la politica, l’impatto sociale e sanitario come per esempio le soluzioni studiate dalla comunità scientifica nel caso del COVID-19.
La enorme difficoltà degli studiosi è quella di incastrare tra di loro tutte le singole informazioni scientifiche disponibili e formulare una valutazione armoniosa, in altre parole combinare tutti i tasselli scientifici disponibili, al principio apparentemente disarmonici per forma e dimensione, al fine di completare il rompicapo.
Come appena illustrato la peculiarità del rompicapo è di armonizzare una serie di sfaccettature a base scientifica che una volta integrate acquisiscono il peso di verità scientifica, il cui grado di attendibilità e convincimento dipende dallo sgombrare il campo valutativo dal maggiore numero di incertezze possibili, verificando al meglio la robustezza delle ipotesi di partenza con l’ausilio del complesso di conoscenze scientifiche non sempre così armoniche e concordanti.
A tal fine le organizzazioni internazionali ricorrono sempre più spesso a radunare gruppi di esperti a cui viene richiesto di formulare, con spirito critico, mediante la applicazione del metodo scientifico, pareri sulla base di esperienze “di prima mano” accumulate nel corso degli anni al fine di ridurre i rischi dovuti a valutazioni irrazionali, anche in contraddizione con quello che pensa la maggioranza, o qualche guru carismatico le cui opinioni spesso convincono più dei fatti (post-verità).
A prova di ciò, ormai, mentire non è considerato così grave, perché́ la larga condivisione fa diventare automaticamente “vere” alcune sconclusionate informazioni scientifiche (fake news).
Il metodo scientifico è uno strumento razionale per credere ad una teoria in base a una serie di innumerevoli evidenze scientifiche sperimentali e non si deve basare sull’analisi parziale di una sola delle numerose aree che compongono il brillante che sta a rappresentare la interezza delle conoscenze scientifiche.
“Anche gli esperti possono sbagliare, ma è difficile che molti esperti sbaglino contemporaneamente!”
Da blog SITOX, Società Italiana Tossicologia.