Marie era di origine polacca, ma studiò fisica a Parigi, dove conobbe Pierre Curie, professore della scuola di Fisica e Chimica Industriale. Accomunati da una immensa passione per la scienza, nel luglio del 1895 si sposarono e dall’anno successivo si dedicarono anima e corpo ad approfondire le ricerche dello scienziato Becquerel, che aveva da poco scoperto le proprietà radioattive dell’uranio.
I mezzi a loro disposizione erano davvero rudimentali, ma l’impegno e la passione li condussero (in un solo anno!) ad enunciare che esistono in natura altri due elementi radioattivi oltre all’uranio: il polonio e il radio.
Nel 1903 l’Accademia di Svezia insignì i coniugi Curie e Becquerel del Premio Nobel per la Fisica. Con il prestigio raggiunto, a Pierre fu offerta una cattedra alla Sorbona e a Marie un posto come direttore di ricerca.
La vita famigliare dei Curie fu sconvolta dalla tragica morte di Pierre nell’aprile del 1906, investito da una carrozza. Un mese dopo la Facoltà di Scienze della Sorbona decise di affidare a Marie il corso di Fisica appartenuto al defunto marito: divenne così la prima donna a insegnare nella prestigiosa università francese.
Il dolore per la perdita del suo adorato marito non fermò la sua attività di ricerca: nel 1910 riuscì ad isolare il radio e l’anno successivo ottenne il Nobel per la Chimica per questa scoperta. Due Premi Nobel (in campi differenti), altro primato!
Durante la prima guerra mondiale si adoperò come radiologa spostandosi sul fronte con automobili, chiamate in suo onore “Piccole Curie”, in cui veniva montata un’apparecchiatura radiografica che permetteva di fare diagnosi per curare i feriti.
Si occupò inoltre della formazione di tecnici ed infermieri e viaggiò in America alla ricerca di fondi per sostenere le sue ricerche, ricevendo soprattutto il favore di movimenti femministi che vedevano in lei un luminoso esempio da seguire.
Morì il 4 luglio 1934 e il suo corpo venne sepolto accanto a quello del marito, in un cimitero parigino. Nel 1995 le spoglie dei Curie sono state trasferite al Pantheon di Parigi, nel tempio di anime illustri dedicato “Aux grands hommes/Ai grandi uomini”; come ci ricorda il grande chimico francese Berthelot, è stata la prima donna ad essere sepolta, per meriti propri nel Pantheon: un altro primato!