E’ infatti vero che le prime bombolette fabbricate nel dopoguerra erano pressurizzate con i cluorofluorocarburi, detti anche CFC, che si è poi scoperto avevano una pericolosa capacità di distruggere l’ozono stratosferico, quello che ci protegge dalla radiazione solare pericolosa.
Tuttavia l’ONU, già dall’inizio degli anni ’80, aveva deciso di proporre a livello mondiale una strategia di intervento a tutela dello strato di ozono. La decisione di intervenire con misure restrittive nelle emissioni prima dei CFC e poi anche degli HCFC si è concretizzata nel 1987 con la firma del Protocollo di Montreal che prevedeva dal luglio dello stesso anno il congelamento della produzione e consumo di prodotti CFC ai livelli del 1988.
L’Unione Europea ha reso operativo questo accordo sul territorio comunitario stabilendo la cessazione completa della produzione entro il 30 giugno 1997.
L’industria europea dell’aerosol, fin dall’inizio degli anni ’90, ha sostituito il propellente CFC con GPL purificato.
Solo nei prodotti per i quali veniva richiesta, per legge o per necessità tecnologiche, la totale “non infiammabilità”, i CFC sono stati sostituiti con altri gas o miscele non dannosi per l’ozono né per il riscaldamento globale, oppure con gas compressi come l’azoto o l’anidride carbonica.