La chimica è...

Che storia

Wallace Carothers, lo sfortunato destino di un chimico

29 novembre 2021

La storia di Wallace Carothers è strettamente legata ad una scoperta rivoluzionaria, quella del nylon.
Purtroppo però, tanta fu la fortuna del nylon, quanto cinico e triste il destino del suo inventore.


5 min






La chimica è...

Che storia

Wallace Carothers, lo sfortunato destino di un chimico

29 novembre 2021


La storia di Wallace Carothers è strettamente legata ad una scoperta rivoluzionaria, quella del nylon.
Purtroppo però, tanta fu la fortuna del nylon, quanto cinico e triste il destino del suo inventore.


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Gli inizi

Ci troviamo negli Stati Uniti, nel pieno degli anni della presidenza Roosevelt, che aveva portato nuova fiducia nel paese, rimesso in moto l’economia, spinto l’industria e le università a nuove ricerche, invenzioni e produzioni. In questo clima, nei laboratori scientifici della società DuPont, un giovane chimico fece due scoperte rivoluzionarie: la gomma sintetica clorurata (neoprene) e la prima fibra sintetica poliammidica, il nylon. Si trattava del brillante Wallace Carothers, laureato in filosofia (1924) e in chimica (1928).

Gli studi

Brillante e studioso, ma al tempo stesso un uomo fragile affetto da gravi crisi depressive. Proprio queste, in un primo momento, lo portarono a rifiutare il posto alla DuPont: “Soffro di incantesimi nevrotici di diminuita capacità che possono costituire un handicap”, scrisse in una lettera ad un dirigente di DuPont, il quale dovette viaggiare fino ad Harvard per convincerlo a cambiare idea. Nelle lettere che Carothers inviava agli amici e ai colleghi, i grandi passi avanti che faceva nelle sue ricerche erano completamente ottenebrati dal racconto della sua depressione, un male oscuro che, oltre ad impedirgli di parlare in pubblico, lo costringeva a lunghi periodi di assenza dal lavoro. Nel 1935 Carothers riuscì, dopo lunghe ricerche teoriche e fondamentali e innumerevoli tentativi, a far combinare uno speciale acido, l’acido adipico, con una speciale ammina, l’esametilendiammina, in modo da ottenere una poliammide con legami simili a quelli che si trovano, appunto, nelle proteine naturali.
La nuova fibra si rivelò una sostanza fuori del comune: aveva la leggerezza della seta e la resistenza dell’acciaio.

Il nylon

Nell’aprile del 1937, in un albergo a Filadelfia, Carothers disciolse il cianuro di potassio con il succo di limone e ingerì il cocktail fatale. Subito dopo la sua morte il nylon arrivò a New York e fu un vero e proprio boom di vendite; prima con gli spazzolini da denti con le setole in nylon e poi con le prime calze da donna; in pochissimo tempo furono vendute la bellezza di quattro milioni di paia di calze con esaurimento completo delle scorte. Dalle corde da pesca, all’abbigliamento, alla borsetteria, all’intimo, all’arredamento, alla pavimentazione, è davvero difficile trovare un settore produttivo che non abbia avuto a che fare con questa fibra. Peccato che il suo inventore non riuscì a godersi il meritato successo.