Di che si tratta? Di una rete che, letteralmente, trattiene le gocce d’acqua nelle sue maglie, trasformando la nebbia in acqua potabile che viene trattata e raccolta poi in cisterne a disposizione degli abitanti dei villaggi peruviani.
Per entrare meglio nel dettaglio di questa tecnologia, si tratta di un centinaio di reti in polipropilene, 4 metri di altezza per 12 metri di larghezza, che permettono di raccogliere in media 15.000 litri di acqua al giorno, con costi contenuti.
Questa tecnica è stata riprodotta e utilizzata in molte regioni del pianeta, cambiando la vita dei loro abitanti.
In una delle regioni più aride del Marocco ad esempio, sono state installate a 1.225 metri sul livello del mare una quarantina di reti in polietilene ad alta densità e polisolfone (PES – un polimero particolarmente robusto e resistente). Anche in questo caso l’acqua raccolta viene resa potabile e poi distribuita ai 400 abitanti dei cinque villaggi sottostanti. Le stime parlano di un quantitativo medio giornaliero di 6.300 litri di acqua!
Le Nazioni Unite lo hanno descritto come “il più grande sistema di raccolta di acqua dalla nebbia”.
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