Il cobalto era conosciuto e utilizzato già nel 2.000 a.C da Egizi e Persiani per l’estrazione di pigmenti blu per colorare il vetro e gli smalti ceramici. L’origine del nome è incerta, si pensa che possa derivare dal tedesco Kobalt, da Kobold, cioè folletto, l’essere leggendario che avrebbe fatto trovare il cobalto ai minatori, invece dell’argento ricercato.
Non sarà ugualmente prezioso, ma anche il cobalto presenta qualche interessante particolarità. Avete presente quei soprammobili che cambiano colore in base al tempo?
I nostri nonni probabilmente ci direbbero che se la statuina è azzurra non è necessario uscire con l’ombrello, mentre se si colora di rosa c’è un temporale in arrivo.
Ora possiamo sfatare questa loro convinzione: può capitare che scoppi un temporale anche se la statuina è di colore azzurro.
Il cambio di colore non è infatti dovuto al bello o al cattivo tempo, ma alla chimica!
Quando l’umidità è scarsa la statuetta mantiene il colore blu tipico del cloruro di cobalto di base (detto anidro), mentre al suo aumentare, il gel di silice assorbe l’acqua dal cloruro di cobalto e assume quindi il caratteristico colore rosa (esaidrato).
Giornata di sole o di pioggia? La chimica può aiutarci a scoprirlo!
Per approfondire le caratteristiche del cobalto e dei suoi composti: www.sapere.it/enciclopedia/cobalto.html
Scoprite di più su www.mendeleevatavola.federchimica.it