La chimica è...

Post d'autore

Michelangelo Coltelli (BUTAC)

4 maggio 2020

“Niente nella vita va temuto, dev’essere solamente compreso. Ora è tempo di comprendere di più, così possiamo temere di meno”.
Ha quasi un secolo questa frase di Marie Curie, ma potrebbe essere stata scritta ai giorni nostri. Meno capiamo e più abbiamo timori, anche se a volte sono ingiustificati.
Ecco perché nella rubrica #postdautore abbiamo chiesto a scrittori, divulgatori scientifici, giornalisti e accademici di aiutarci a fare luce sulle bufale e i falsi miti più comuni nella scienza. Per non avere paura, se non serve.


6 min






La chimica è...

Michelangelo Coltelli (BUTAC)





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Una pandemia di disinformazione

Sono settimane che penso a cosa scrivere nell’articolo che dovevo consegnare ormai un mese fa, settimane che hanno cambiato il nostro modo di vedere il mondo. Settimane sotto la pandemia da Sars-Cov-2.
Quando a gennaio mi è stato chiesto se avevo voglia di scrivere un pezzo che sarebbe stato pubblicato sul blog di Federchimica sono stato molto felice. Mai avrei immaginato che la nostra vita si sarebbe stravolta così tanto nei mesi che sono seguiti.
Quanto sta succedendo in realtà non è qualcosa di così strano, sono anni che le comunità scientifiche internazionali avvertono di prepararsi per una probabile pandemia di qualche genere. Anni durante i quali i più previdenti (pochi) hanno preparato misure di contenimento o rafforzato quanto già avevano predisposto.
C’è qualcosa a cui pochi si erano preparati, in contemporanea alla pandemia dovuta al virus al momento, in tutto il mondo, è in corso un’infodemia. Una pandemia di disinformazione.

Chemofobia

Giocando sul fatto che sono pochi a capire le materie scientifiche vengono diffuse miriadi di ipotesi, tutte spacciate per verificate. le notizie a carattere scientifico vengono divulgate su media d’ogni tipo. Senza nessuna verifica. Senza nessun contraddittorio. L’utente finale resta in balia di queste informazioni, non ha le giuste competenze per districarsi.
Purtroppo in questo contesto la parola chimica, per certuni, è diventata sinonimo di pericoloso, di sintetizzato dall’uomo, di artificiale. Lo stesso virus viene ipotizzato da più soggetti che sia frutto di esperimenti chimici andati male (o forse bene, chissà).

Tutto è chimica

Quanti, dei normali lettori di un giornale, capirebbero questa lunga serie d’ingredienti?

Acido alfa-linolenico, asparagina, D-categina, isoqurctrina, iperoside, acido ferulico, Farnesene, Neoxathin, fosfatidil-colina, Reynoutrin, acido sinapico, Acido caffeico, acido clorogenico, acido P-idrossi-benzoico, acido p-cumarico, avicularina, luteina, quercitina, rutina, acido ursolico, protocatechuic e acido d’argento, Vitamina A, B1, B2 e B6, niacina, acido pantotenico, acido folico, vitamina C e vitamina E, calcio, rame, ferro, magnesio, manganese, fosforo, potassio, selenio, sodio e zinco, Triptofano, treonina, isoleucina, leucina, glicina, metionina, cistina, fenilalanina, tirosina, valina, argenina, istidina, alanina, acido aspartico, acido glutammico, glicina, prolina e serina,cellulosa, pectina, lignina,  fruttosio, saccarosio, acido malico, tartarico e citrico, tannini, amigdalina.
Eppure stiamo parlando di una comunissima mela.
Tutto è chimica, e tutti dovremmo studiarne forse un po’ di più prima di sposare fantasiose ipotesi su come combattere un virus come il Sars-Cov-2.

Non può far male, è naturale

Gli effetti dell’infodemia ci hanno mostrato come basti pochissimo per influenzare le tendenze della gente. Ancor prima che scattasse il lockdown in tutto il paese un messaggio vocale era diventato virale. Nel messaggio si affermava che la vitamina C era ottima per i pazienti che avevano già superato la fase più grave della CoVid-19.
In due giorni moltissime farmacie si ritrovarono coi magazzini svuotati. Nell’audio si faceva preciso riferimento a un marchio comunemente presente nei negozi, i titolari dello stesso hanno dovuto smentire il messaggio con comunicati stampa, per prendere le distanze dallo stesso.
È evidente infatti che, purtroppo, l’assunzione di vitamina C non migliora le condizioni di chi ha contratto il coronavirus.
Eppure il messaggio è diventato immediatamente virale: anche perché, per gli acquirenti la vitamina C è qualcosa di presente in natura.

Non può far male.
Non è chimica…

 

Michelangelo Coltelli
Fondatore di BUTAC