Forse non sai

Emergenza sanitaria e animali da compagnia, alcune informazioni utili

28 aprile 2020

Durante la quarantena la compagnia dei nostri animali domestici è stata particolarmente importante, soprattutto per chi ha dovuto affrontarla in solitudine.

Anche su questo argomento sono state diffuse fake news pericolose e completamente irresponsabili relative alla possibilità che cani e gatti possano trasmettere o fungere da serbatoio di infezione; il risultato, purtroppo, ha originato fenomeni di abbandono.

In realtà l’unico rischio da prendere in considerazione, nel rispetto del principio di massima precauzione, è che i nostri animali possano risultare positivi al virus a seguito di  contatto con una persona infetta.


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Rischio di contagio?

Aisa, Associazione italiana salute animale, che fa parte di Federchimica, ha intervistato il Dottor Silvio Borrello, Direttore della Direzione Generale della Salute Animale e dei Farmaci Veterinari – Ministero della Salute, per aiutarci a fare chiarezza.

 “Sino ad oggi –  ha dichiarato il Dott. Borrello – sono stati riscontrati un numero limitatissimo di possibili contagi da uomo ad animali, in particolari cani e gatti. Sulla base delle conoscenze e dei dati scientifici disponibili, possiamo consigliare alle persone COVID positive che possiedono degli animali da compagnia di adottare semplici misure precauzionali di igiene per tutelarli, quali lavarsi le mani prima e dopo essere stati a contatto o aver toccato gli animali, il loro cibo o le provviste, evitare di baciarli, farsi leccare o condividere il cibo. Al ritorno dalla passeggiata, pulire sempre le zampe evitando prodotti aggressivi e quelli a base alcolica che possono indurre fenomeni irritativi.  La presenza di un animale in casa può considerarsi una grande opportunità per tutta la famiglia, sia da un punto di vista educativo che sociale. Nelle abitazioni in cui ci sono soggetti affetti o sottoposti a cure mediche per Covid-19 si devono evitare, per quanto possibile, i contatti ravvicinati con i propri animali così come si fa per gli altri conviventi e fare in modo che se ne occupi un altro familiare. Comunque, ritengo che in questi casi i servizi veterinari della ASL competente sapranno senz’altro consigliare o adottare le misure necessarie”.

Informazioni utili

Per tutti i dettagli riguardo alla convivenza tra un soggetto positivo al COVID-19 e il proprio animale da compagnia, il Dott. Borrello ha consigliato la lettura del focus Animali d’affezione e coronavirus,  inserito sul sito del Ministero della Salute.

Nel documento sono riportate tutte le informazioni e i suggerimenti utili per i cittadini, in linea con le conoscenze scientifiche al momento disponibili e con quanto riportato dall’Istituto Superiore di Sanità e da altri organismi scientifici internazionali.

Salute generale

L’intervista ha riguardato anche alcune indicazioni per tenere sotto controllo la salute generale dei nostri animali. Gli ambulatori e le cliniche veterinarie sono rimasti aperti in questo periodo di emergenza sanitaria non solo per far fronte alle emergenze, ma anche per garantire regolari visite di controllo. Naturalmente è preferibile recarsi dal veterinario su prenotazione e una sola persona alla volta, per evitare l’assembramento nelle sale d’attesa.

Il Dott. Borrello ha assicurato che gli spostamenti per la cura degli animali da affezione sono da considerarsi “spostamenti per motivi di salute” a tutti gli effetti, aggiungendo che “anche lo spostamento fuori comune per portare il proprio pet dal veterinario può essere ampiamente giustificato per continuità di cura, ma soprattutto perché è un rapporto fiduciario tra proprietario dell’animale d’affezione ed il veterinario. Chiaramente non si può legittimare che il pet venga accompagnato da più persone”.

Profilassi

L’arrivo della primavera rappresenta per i nostri animali domestici l’obbligo di profilassi per alcune gravi malattie quali la Filariosi e la Leishmaniosi, oltre alle normali profilassi vaccinali e parassitarie. A questo proposito, il Dott. Borrello ha ricordato che “la Leishmaniosi è una zoonosi ed il mancato trattamento, nei tempi dovuti, potrebbe indurre un aumento dei casi nel cane con un conseguente aumento del rischio per noi tutti. I cambiamenti climatici hanno inciso sia sulla riduzione delle stagioni libere da insetti vettori che nell’aumento delle aree geografiche in cui la malattia è presente. Quindi la vaccinazione contro le zoonosi non solo è una garanzia per l’animale, ma anche una forma di tutela della salute delle persone”.

Veterinari in sicurezza

A proposito delle particolari precauzioni che i veterinari devono adottare nello svolgere le loro attività, il Dott. Borrello ha affermato che: “la Direzione generale ha collaborato con le Associazioni di categoria, FNOVI ed ANMVI, nella definizione delle raccomandazioni destinate  ai  veterinari affinché, nel tutelare il benessere e la cura degli animali, adottassero delle misure di tutela della loro salute e di coloro che frequentano gli ambulatori e le cliniche veterinarie: utilizzo di DPI , modalità  di visita, preferibilmente per appuntamento, distanziamento nelle sale d’attesa ecc. Inoltre, la ricetta elettronica veterinaria (REV), ormai a un anno dalla sua applicazione obbligatoria sul territorio nazionale, rappresenta uno strumento utile per rispettare le disposizioni dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, nonché di quelle previste dalle ordinanze del Ministro della Salute, per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19. Nei casi in cui non sia necessaria una visita clinica dell’animale, la REV consente di ridurre al minimo gli spostamenti dei proprietari e i contatti interpersonali, limitandoli alle sole prestazioni urgenti non differibili, tutelando di fatto i medici veterinari operanti sul territorio. E’ allo studio la possibilità di estendere l’informatizzazione della prescrizione medico-veterinaria anche agli stupefacenti, in ragione dell’urgenza e dell’improcrastinabilità di dette prescrizioni per la terapia di specifiche patologie croniche”.